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Eventi, mostre, concerti












IN PRIMO PIANO
 
 


La premiata Pescheria Spadari celebra i
 suoi 80 anni di Attività










ELENCO ARTICOLI SU TEATRO, EVENTI, MOSTRE, CONCERTI








Descrizione articoli
EVENTI, MOSTRE E ALLESTIMENTI
1 La premiata pescheria Spadari celebra i suoi 80 anni di attività
2 L’arte del cioccolato in mostra
3 Segui il tuo respiro: lo yoga aperto a tutti
4 Ri-definire il Gioiello III
5 Nuovo opening per Burberry a Napoli
6 La vendemmia di Via Montenapoleone
7 GHERARDINI SPONSOR E PARTNER DI FIRENZE “IN CITY GOLF”
8 La biografia di J.H.Pilates in esclusiva presso “The art of pilates”
9 Baldinini trend concept store in anteprima a Milano
10 I VINI DEL VENETO A MILANO
11 La rocca incantata
12 Torna il festival del cinema russo a Milano
13 Mibact, 28/9 'una notte al museo' gratis per Giornate Ue
14 POLLOCK E GLI IRASCIBILI La scuola di New York
15 Debutta a Milano Uel Camilo durante la Fashion Week di Milano
16 Il Sagrantino sarà il protagonista di Enologica 34 dal 20 al 23 settembre 2013
17 Go Wine organizza due eventi imperdibili dedicati agli appassionati di vino
18 ACIREALE RICORDA L’OPERAZIONE HUSKY CON UNA MOSTRA
19 L’Unione Italiana Ristoratori presenta a Campione d’Italia il nuovo sito dell’associazione
20 In scena dal 27 giugno al 13 luglio a Teatro Libero il nuovo e attesissimo spettacolo di Corrado d’Elia
 
 






 
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LEGGI ALCUNI ARTICOLI

Torna l’appuntamento con Palco Aperto durante il quale verrà presentato lo studio di “Minimal Dance” di Monica Gentile









Lunedì 29 aprile alle ore 19,00 presso il teatro Pim Off di Milano torna l’attesissimo appuntamento con Palco Aperto.Obiettivo di questa iniziativa è duplice: da una parte consente al pubblico di aiutare gli artisti nella loro ricerca, dare un feedback e partecipare a discussioni con domande e critiche costruttive, dall’altra permette agli artisti di mettersi alla prova e di aprirsi al parere degli altri, oltre a provare a iniziare una collaborazione con il teatro PimOff.
La partecipazione è aperta a tutti i coreografi o “danz'autori” professionisti o semi professionisti che operano sul territorio lombardo e dà agi artisti l’occasione per farsi conoscere...(scopri di più sul progetto Minimal dance ce verrà presenato dalla vincitrice del precedente appuntamento cliccando qui)



Arriva a Bari lo spettacolo "Sguardi di donne nel mondo"
 









L’Angolo dell’Avventura di Bari presenta venerdì 19 aprile ore 20,30 presso Villa Framarino SGUARDI DI DONNE NEL MONDO” fotografie, videoproiezione e letture di Andreina Castellazzi
Questa mostra nasce da immagini fotografiche e da letture di diversi testi dove il coraggio, il sacrifico e la dignità si fondono in un linguaggio tutto al femminile. La ricerca fotografica e letteraria è tratta dai romanzi-diario d'avventura della grandi viaggiatrici del '900 (  per continuare a leggere e scoprire di più clicca qui)


Diego della palma partecipa al fuorisalone con un evento dedicato al trend del momento









 
Dal 9 al 14 aprile, lo storico Makeup Studio diego dalla palma milano in Via Madonnina 15 sarà trasformato per riprodurre il concept e il design degli istituti di bellezza del Brand. Spazi disegnati su misura dalla divisione Interior Design in collaborazione con il Cliente per rendere ogni istituto di bellezza unico e distinguibile, dalla scelta dei materiali alla gamma colori...(continua a leggere)


Nobook : Reading e musica in silenzio per il fuori salone















 







Anche quest’anno Nobook partecipa al Fuorisalone con l’evento: Silent&book, ovvero reading+musica attraverso le cuffie wireless, con la possibilità di scegliere cosa ascoltare, parole o suoni, senza disturbare.

Silent&book è sostenuta da NNOOISE, campagna contro l’inquinamento acustico e a favore del dialogo promossa da NNOO, associazione per la stimolazione culturale, e da Apparel Silent, servizio di cuffie wireless.Con il sistema di cuffie wireless messe a disposizione da Apparel Silent è possibile infatti scegliere tra tre canali che si alternano tra lettura degli autori, live set dei produttori, video show streaming e djset a rotazione.Ogni giornata di Silent&book verrà dedicata a un autore, artista, performer appena pubblicato o di prossima uscita su Nobook....( continua a leggere)
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Un indovino ci disse - il film - La rivoluzione arriverà con una poesia
 
Si rinnova l'appuntamento con la rassegna Nonsoloturisti organizzata dall'Angolo dell'Avventura di Crema con una serata dedicata a Tiziano Terzani in cui si parlerà del nuovo film " Un indovino ci disse" di Mario Zanot che ripercorre una parte del viaggio fatto dal famoso giornalista e scrittore nel cuore dell'Asia nel 1993








 
 Venerdì 15 marzo si terrà presso la sala Sala Pietro da Cemmo  in Via Dante a Crema il primo appuntamento di Nonsoloturisti, la rassegna dedicata ad Immagini e racconti di scrittori e viaggiatori 
organizzata dall'Angolo dell'Avventura di Crema . Il regista Mario Zanot ci parlerà del film Un indovino ci disse in cui ripercorre una parte del viaggio nel cuore dell’Asia fatto da Tiziano Terzani nel 1993, raccontato nel suo libro Un indovino mi disse. L’obiettivo è di terminare il film entro luglio 2014, in occasione del decennale della morte di TT. La presentazione del film - inframmezzata da video con immagini che partono dalla guerra del Vietnam fino alla caduta del muro di Berlino e altri tratti da Anam il senza nome insieme a letture tratte da libri di Terzani con Andreina Castellazzi e Nicola Cazzalini e a musica e danza con Krisna Das e Monica Gentile - sarà anche l’occasione per promuovere la campagna di finanziamento popolare per il film, che ha avuto finanziamenti in Europa e in Vietnam, ma non in Italia. Chiunque creda in questo progetto può visitare il sito www.unindovinocidisse.it, informarsi del progetto e fare una donazione. Regista, sceneggiatore e giornalista, Mario Zanot ha lavorato con Giuseppe Tornatore, Nanni Moretti, Daniele Vicari; nel maggio del 2004, due mesi prima della sua morte, Tiziano Terzani concede a Zanot la sua ultima intervista, che diventa il documentario Anam il senzanome, un grande successo di pubblico e critica. Ha appena terminato la post-produzione del nuovo film di Giuseppe Tornatore La miglior offerta.
Durante la serata interverrà il giornalista Marco Del Corona del «Corriere della Sera», corrispondente dall’Asia e profondo conoscitore del mondo asiatico, ha realizzato diversi reportage dalla Cambogia ed è autore di diversi libri tra i quali ricordiamo Cattedrali di cenere e Strade di bambù. La giornata sarà condotta da Àlen Loreti, che ha gestito come webmaster dal 2005 al 2009 il sito ufficiale dedicato a Tiziano Terzani (www.tizianoterzani.com). Già redattore dei tascabili TEA, attualmente collabora con Mondadori e la rivista letteraria «Stilos». Alan Loreti è anche il curatore dei due Meridiani che raccolgono tutti i libri di Terzani.


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Dracula e il mito dei Vampiri in mostra alla Triennale di Milano








Il fascino inquietante e seducente del Principe delle Tenebre tra leggende, letteratura, arte, cinema, moda in mostra alla Triennale di Milano.Da oltre due secoli la moda del “vampiro” non accenna ad attenuarsi. Milano celebra il centenario della scomparsa del celebre scrittore irlandese Bram Stoker, che nel 1897 pubblicò il romanzo “Dracula”, con una mostra dedicata al vampiro più famoso di tutti i tempi, che si terrà alla Triennale di Milano dal 23 novembre al 24 marzo.La mostra, inaugurata proprio mentre nei cinema esce l'ultimo lavoro di Dario Argento, Dracula 3D, è stata ideata, prodotta e organizzata da Alef-cultural project management in partnership con La Triennale di Milano e in collaborazione con il Kunsthistorisches Museum di Vienna. Quest’anniversario ricorre tra l’altro in un periodo in cui il mito dei vampiri è particolarmente in voga. Il successo riscosso dalla saga di Twilight, che vede come protagonisti un giovane e affascinante vampiro “gentiluomo” e Bella, l’adolescente che s’ innamora di lui, ha portato, infatti, alla ribalta ancora di più il mito dei vampiri, generando una sorta di“vampiromania”che continua a sedurre adolescenti e non solo.La mostra rappresenta, quindi, un’occasione sia per rendere omaggio alla creatura letteraria del romanziere irlandese, sia per cercare di capire i motivi per cui questo sinistro e oscuro cacciatore del sangue di giovani vittime, mostro demoniaco dalle fattezze seducenti, protagonista imprescindibile del genere horrror, continui ad affascinare e a fare tendenza.In esposizione vi sono 100 opere tra dipinti, incisioni, disegni, documenti che svelano il mondo inquietante e seducente del Principe delle Tenebre, tra cinema, moda, arte e fumetto e mostrano i miti e le leggende legate a quest’affascinante personaggio, sia prima che dopo l’uscita del romanzo. Oggetti storici, costumi di scena e video passano in rassegna le leggende più antiche e mettono a nudo la figura del vampiro nel corso dei secoli, vista secondo diverse sfaccettature, che vanno dalla dimensione storica sino alla trasposizione letteraria e cinematografica, per arrivare a trattare persino le implicazioni sociologiche del mito.La mostra si articola in tre sezioni principali: “La realtà dentro il mito” dedicata alla storicità di Dracula, “Bram Stoker: Dracula” , chesi concentra invece sull’opera dello scrittore, “Morire di luce: il cinema e i vampiri”, dove manifesti originali e videoproiezioni introducono il visitatore attraverso un secolo di cinema vampiristico, dal celeberrimo Nosferatu di Murnau a Dracula di Bram Stoker alle numerosissime versioni di Dracula. Dulcis in fundo uno spazio a parte è destinato alla figura della donna vampiro, dalle sue incarnazioni storiche (Elizabeth Bathory) e letterarie (Carmilla) al concetto di donna vamp, mentre un’altra area si propone di illustrare il “Design del Vampiro” con un racconto per immagini delle dimore e dei luoghi vampireschi. In omaggio al grande Guido Crepax, vengono proposti, inoltre, 18 disegni inediti che illustrano l’incontro tra Dracula e la sensuale Valentina.Una mostra davvero da far venire i brividi!.
Autore: Roberta Masi

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IL CAVALIERE OSCURO - IL RITORNO - Celebration

La Warner Group celebra a Milano l'uscita del blu-ray e del DVD "Il ritorno del cavaliere oscuro" con un evento spettacolare

Il 10 dicembre è uscito il Blu-ray e il DVD “ Il ritorno del Cavaliere Oscuro” , continuazione del celebre opera cinematografica “ Batman-the begins”. Nell’epica conclusione della trilogia de “Il Cavaliere Oscuro” di Christopher Nolan, Gotham City è minacciata dal terrorista mascherato Bane, che costringerà Batman a tornare dopo 8 anni di assenza e combattere per la sua città ancora una volta. Il film ripropone, quindi, l’avvincente lotta contro il crimine di uno degli eroi più amati di tutti i tempi. Con l’aiuto del tenente Gim Gordon e del procuratore distrettuale Harvey Dent, Bruce Wayne si prepara a sconfiggere, una volta per tutte, il crimine organizzato.

Per celebrare l’uscita del Blu-ray e del DVD la Warner Home Video ha organizzato il 12/12/12 l'evento “ŒIL CAVALIERE OSCURO ¬ IL RITORNO ¬ Celebration”. Per l’occasione la location che ha ospitato la conferenza stampa e la successiva festa, situata in Viale Umbria 116 a Milano, è stata completamente allestita a tema "Cavaliere Oscuro" per offrire ai presenti la possibilità di vivere un'esperienza veramente unica ed emozionante. Gli ospiti sono stati intrattenuti da"The Network" di Radio Dee Jay insieme a cosplayers, musica e premiazioni . Un’occasione unica per immergersi nelle atmosfere del grande eroe e di immedesimarsi nelle sue avventure.

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Wildlife Photographer of the Year

Grande successo di pubblico per la mostra Wildlife Photographer of the Year, in corso al Museo Minguzzi di Milano fino al 18 dicembre, con grande affluenza di famiglie e ragazzi oltre che di appassionati.

Per chi vuole saperne di più, l’associazione culturale Radicediunopercento, presenta 3 serate di approfondimento con alcuni fotografi premiati all’importante concorso internazionale di proprietà del Natural History Museum di Londra e di BBC Wildlife Magazine, che si terranno presso il Museo in via Palermo 11, sabato 17 novembre, sabato 1 e venerdì 14 dicembre (ore 19.00 - ingresso gratuito). Occasione in cui si potrà conoscere da vicino l'attività sul campo dei fotografi e assistere alla proiezione dei loro lavori più recenti.

Il primo appuntamento è sabato 17 novembre con il fotografo Alessandro Bee, tre volte premiato nelle recenti edizioni del concorso e i cui lavori (fotografie e video) sono stati esposti in varie personali quali: National Geographic Galleries (London, Singapur, Andorra), Natural History Museums (Torino, Brescia, Roma), Art Museum (Manege, St. Petersburg, Russia), Fotofestival (Thisde, Denmark), Science Festival (Genova).

Durante la serata verrà proiettato il video dell'ultimo progetto di Alessandro Bee, LIGHT ON THE WILD.

Il pubblico potrà approfittare della presenza del fotografo per rivolgere domande e soddisfare le proprie curiosità. Per vedere alcune fotografie realizzate da Alessandro Bee e per un maggior approfondimento su fotografo e il progetto si veda al sito www.lightonthewild.com

Le prossime serate vedranno protagonisti i fotografi Emenuele Biggi e Marco Colombo, presenti rispettivamente in mostra con Vagabondo notturno che ha ricevuto l’alto encomio per la sezione Natura in città e Sinuosità che è stata insignita del primo premio nella categoria Ritratti di animali.

Per agevolare la visita alle famiglie, da sabato 17 novembre compreso fino a fine mostra l'associazione culturale Radicediunopercento attiva una nuova promozione family friendly. Con 2 genitori (o adulti) paganti si ha diritto alla gratuità per 1 bambino / ragazzo (6-17 anni) da loro accompagnato.



Si ricorda inoltre che per i bambini sono a disposizione due schede didattiche di Editoriale Scienza s.r.l., con foto e illustrazioni diversificate per età (+6 anni e +9 anni), che li aiuteranno a interagire con le immagini esposte in mostra.

INFO

info@wpymilano.it
www.wpymilano.it
T +39 02 36565440


ORARI / INGRESSO MOSTRA

Tutti i giorni 10.00 - 19.00 orario continuato - Chiuso lunedì
Intero: € 5,00
Ridotto: € 3,00
Tessera associativa: € 1,00 (dai 18 anni)
Gratuito: bambini 0-5 anni
Da sabato 17 novembre: promozione family friendly
ogni 2 genitori (adulti) paganti gratuito per 1
bambino / ragazzo (6-17 anni)
Sabato 17 novembre, sabato 1 e venerdì 14 dicembre ore 19.00
incontri con i fotografi

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Il mito nel mito al Museo alla Scala di Milano
 
Il Museo teatrale alla Scala di Milano ospita dal 7 novembre al 9 dicembre la mostra il Mito nel mito in ricordo della famosa compagnia di ballo Ballets Russes che nel Novecento rivoluzionò il modo di danzare e concepire il balletto

Quest’anno ricorre il Centenario del balletto L’Après-midi d’un Faune, uno dei titoli più rappresentativi del repertorio dei Ballets Russes, la famosa compagnia che nei primi anni del Novecento rivoluzionò il modo di creare, danzare e fruire il balletto del XX secolo.

A ricordare questa esperienza artistica, avvenuta il 29 maggio del 1912 al Théâtre du Châtelet di Parigi, una mostra dal titolo IL MITO NEL MITO, curata dal noto ballerino e coreografo Toni Candeloro e dallo storico del costume Federica Tornese, organizzata dall’Associazione Michel Fokine con la collaborazione del Comune di Brindisi. La mostra sarà ospitata al Museo Teatrale alla Scala e aperta al pubblico dal 7 novembre al 9 dicembre.

Le opere esposte rievocheranno l’incanto di quell’evento, tuttora stimolo alla creatività, di quel fondamentale momento coreografico e teatrale in cui la danza raggiunse uno scopo unico ed irripetibile, dove l'illusoria leggerezza del balletto classico lasciò il posto alla concezione pura dell’artista coreografo, musicista o pittore.

Per la creazione di scene e costumi di L’Après-midi d’un Faune, il famoso impresario dei Ballets Russes Sergej Diaghilev si affidò all’intuizione artistica di Leon Bakst e scelse Vaslav Nijinskij come interprete e coreografo: ispirandosi ai bassorilievi greci ed egizi, Nijinskij diede alla coreografia una visione bidimensionale facendo muovere le figure lungo una linea obbligata. La sua intuizione riuscì ad esaltare l’idea cinica di Diaghilev che impose al “suo fauno” la simulazione di un orgasmo; Nijinskij da parte sua lo tradusse in scena in un dionisiaco e rarefatto fremito che sconcertò, tra scandalo e stupore, il pubblico dello Châtelet.

Le opere in mostra, provenienti dalla prestigiosa collezione di Toni Candeloro, spazieranno attraverso i miti di Diaghilev e di quegli artisti che seguirono la sua idea, rimanendone coinvolti.

In un percorso filologico, la mostra prenderà il via dalla nascita del balletto mitologico, con Isadora Duncan e le sue danze greche, che ispirarono il giovane Michel Fokine; Fokine che sviluppò una personale visione coregrafica sulla mitologia con Daphnis et Chloé e Narcisse (balletto di cui Nijinskij fu interprete), ma anche Leon Bakst, artista rilevante e ispiratore dei balletti mitologici.

Saranno esposti disegni e bozzetti firmati da Leon Bakst, Valentin Gross Hugo, Jean Cocteau, Bernard Daidée ed altri. Arricchiranno il percorso programmi, incisioni, foto e pubblicazioni.

Sarà proiettato inoltre un video-documentario intitolato La voce del Fauno con Milorad Miskovitch, ideato e curato da Toni Candeloro.

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Il magnifico autunno-inverno dell'arte in Italia

Per gli appassionati d'arte, e non solo, è in arrivo un magnifico autunno fatto di proposte di qualità, originali, ospitate in luoghi e città di grande fascino, spesso al di fuori dei circuiti turistici nazionali più abusati.
Cominciamo dalle mostre che sono già in corso, in una veloce carrellata dal centro alle "periferie" del Paese.
Nella Capitale, a Palazzo Venezia, sino al 14 ottobre, da non perdere la ottava ricchissima edizione della Biennale Internazionale di Antiquariato di Roma, tra le maggiori vetrine europee del settore.
In questi giorni Vicenza è diventata capitale culturale con la riapertura, dopo molti anni, della Basilica Palladiana integralmente restaurata e con la proposta, all'intero del magnifico monumento, dei capolavori riuniti da Marco Goldin nella mostra evento "Raffaello verso Picasso. Storie di sguardi, volti e figure" (sino al 20 gennaio). Contemporaneamente, a Palazzo Chiericati, viene presentato un segmento del grande restauro del palazzo palladiano che ospita le raccolte civiche d'arte. In questi ambienti, mai prima aperti al pubblico, è allestita una interessante mostra sui ritratti nelle collezioni del museo, collaterale alla grandiosa mostra in Basilica. Andrea Palladio, a Palazzo Barbaran da Porto, trova finalmente il suo punto espositivo e informativo di riferimento: il Palladio Musaeum, assolutamente innovativo per concezione e per allestimento.
Restando nel Veneto, nel cuore di Venezia, al Museo Archeologico Nazionale, l'affascinante mostra "Modern View of Ancient Treasures" con cui Lynn Davis racconta i suoi viaggi alla scoperta di testimonianze storiche e religiose in luoghi "fuori circuito" del vicino e lontano Oriente.
Dalla Laguna al Parco del Dolomiti (da pochi mesi Patrimonio Unesco): qui a Taibon Agordino e in altre sedi "CD Next. Dolomiti Contemporanee", mostre, istallazioni, azioni in un contesto davvero unico al mondo.
Restando in ambito alpino, ma questa volta in Svizzera, alla Pinacoteca Zust di Rancate, da segnalare l'omaggio a "Francesco Mola (18612 - 1666) nel quarto centenario della nascita”.
Un altro elegantissimo omaggio, questa volta al genio di Antonio Canova, lo propongono la Gipsoteca e il Museo, a lui dedicati a Possagno nel trevigiano. Qui, sino al 4 novembre, è ancora possibile ammirare la mostra "Canova e la danza".
Nel vicino Trentino, al Castello del Buonconsiglio e a Castel Beseno, si ammira la mostra "I cavalieri dell'Imperatore. Duello e guerra nelle armerie rinascimentali", imperdibile per chi ami la grande storia o voglia ammirare capolavori di un artigianato che è assolutamente arte.
Sempre in Trentino, ma al MAG di Riva del Garda e al Palazzo dei Panni di Arco, le opere di Koen Va Del Broek. "Scadows" è il titolo emblematico di una mostra realmente "emozionante".
A Sondrio si è invece da poco aperto il sipario sulle originali ceramiche di Antonia Campi, in una mostra intitolata "Geometrie impossibili" allestita alla Galleria del Credito Valtellinese in Palazzo Sertoli.
Nel cuneese, ad Alba, la locale Banca d'Alba presenta nella propria sede un capolavoro assoluto di Tiziano Vecellio, il grandioso "Martirio di San Lorenzo, restaurato grazie ad un intervento dell'istituto di credito albese”.
In Lombardia, a Palazzo Te di Mantova, "Pier Luigi Nervi. Architettura come Sfida. L'industria e la fabbrica sospesa". Si tratta di una completa retrospettiva sul maggior architetto del Novecento italiano, con un occhio di riguardo alle Cartiere Burgo, da lui progettate proprio in territorio mantovano.
A Mamiano di Traversetolo, nel parmense, alla Fondazione Magnani Rocca, occasione unica per mirare un centinaio di opere di Sutherland "il pittore che smascherò la natura".
In un'altra istituzione che offre sempre iniziative di grande qualità, il Centro Matteucci per l'Arte di Viareggio, opere celebri e riscoperte di "Borrani. Al di là della macchia".
Merita un viaggio, infine, Intersezioni 7, nel territorio catanzarese. Nel contesto dell'area archeologica di Scolacium, in un mare di ulivi secolari e di rovine greche, romane e bizantine, campeggiano le opere-istallazioni di Daniel Buren, una cui mostra è allestita anche al Marca di Catanzaro.
Molti eventi e di rilievo sono in previsione per gli ultimi mesi del 2012. A partire dalla mostra che, dal 12 ottobre, Palazzo dei Diamanti, a Ferrara dedica a "Boldini, Previati e De Pisis: due scoli di grande arte a Ferrara", per sottolineare la voglia della città di superare il trauma del recente terremoto.
Contemporaneamente alla Zust di Rancate si apre l'attesissima mostra "Serodine e la brezza caravaggesca sulla "Regione dei Laghi", esposizione tra le più importanti mai proposte dal museo svizzero.
Il 19 ottobre, a Milano, alla Gallerie Credito Valtellinese, apre l'originale mostra "Le metamorfosi del viaggiatore. Stati mentali, onirici e reali del partire e del tornare". Cahier e disegni di viaggio creati dai grandi illustratori italiani.
Appena una manciata di giorni, dal pomeriggio del 25 alla sera del 28 ottobre, sempre a Milano, alla Permanente, per ammirare le opere dei finalisti della tredicesima edizione del Premio Cairo.
Alla Fondazione Ferrero di Alba, dal 27 ottobre, ampia, organica retrospettiva di Carlo Carrà, curata da Cristina Bandera. L'indomani, a Sarmede, doppio appuntamento: con la trentesima edizione della Mostra Internazionale d'Illustrazione per l'Infanzia e con la nuova Casa della Fantasia che da quest'anno ospita quella che è ormai la manifestazione leader in Europa sull'illustrazione. Ospite d'onore, la Russia con le sue meravigliose fiabe.
Nello stesso giorno, alla Fabbriche Chiramontane di Agrigento, "Antonio Sanfilippo. Gli anni sessanta. Il colore del segno", a cura di Fabrizio D'Amico. Occasione da non perdere per ammirare opere selezionatissime
di uno dei più grandi interpreti dell'Astrattismo in Italia.
A Rovigo, in contemporanea, da ammirare le illustrazioni originali esposte nella mostra "Aria. I Colori del Sacro" a Palazzo Roverella. Da segnalare, accanto alla rassegna, le molte e originali iniziative per bambini e famiglie.
Tutta dedicata alle donne, e tra loro a Yoko Ono, è la grande mostra "Women in Fluxus & Other Experimental Tales" a Palazzo Magnani nel cuore di Reggio Emilia.
Alla Galleria Credito Siciliano di Acireale invece, a partire dal 16 novembre, arriva la mostra LA VACCARA / MAILLET. Nord e sud a confronto: il nord della Valtellina, rappresentata da Daniel Maillet, e la Sicilia, con le opere del catanese Filippo La Vaccara.
Dal 25 novembre alla Fondazione Banca del Monte di Lucca, in mostra le opere dei 12 giovani fotografi europei selezionate per la prima edizione dell'European Photo Exhibition Award.
E' la più sontuosa retrospettiva che sia mai stata allestita quella che a partire dal 3 dicembre Villa Manin a Passariano di Codroipo dedica a Giambattista Tiepolo, superbo interprete dell'arte del Settecento in Europa. Ad essa sono collegate mostre e iniziative a Udine e a Trieste.
Per concludere un anno d'arte, il 15 dicembre al MAN di Nuoro, doppio appuntamento nel nome del cavallo e del cavaliere: con le celeberrime opere sul tema di Marino Marini e con l'interpretazione che sul medesimo argomento propongono importanti artisti contemporanei internazionali.
Per giungere ad un 2013 che, in fatto di proposte espositive, non sembra risentire di alcuna crisi.

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Le metamorfosi del viaggiatore

Il 19 ottobre inaugura presso la Galleria Gruppo Credito Valtellinese di corso Magenta, a Milano la mostra “La metamorfosi del viaggiatore - Stati mentali, onirici e reali del partire < e del tornare >”, che si protrarrà fino al 2 dicembre.

Protagonisti della manifestazione sono 123 opere singole, 18 carnet de voyage e 9 fumetti, selezionati nell’ambito del Concorso sul tema del viaggiare, promosso dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese e dall'Associazione Illustratori, e rivolto a illustratori, fumettisti e artisti, italiani e stranieri.

Il concorso, indetto nel dicembre 2011, alla sua prima edizione, ha avuto come oggetto la rappresentazione visiva e disegnata del viaggio, inteso sia come esperienza personale e vissuta del partire e del tornare, che come percorso onirico e immaginato, itinerario fantastico e dimensione interione.

Ci saranno, quindi, disegni che spaziano dalla preparazione al viaggio di partenza a quella del ritorno, dai saluti delle persone che lasci ai volti delle persone che incontri, dallo straniamento alla conoscenza di nuovi luoghi all’interpretazione interiore del senso del viaggio.

La giuria del Concorso è stata presieduta da Stefano Faravelli, famoso per i suoi Carnet di viaggio, che sarà anche ospite d’onore della mostra, nella sua veste di cornettista. Alle sue opere sarà dedicata una sezione speciale.

Stefano Faravelli (1959), pittore, filosofo e orientalista, vincitore di un premio speciale alla Biennale du Carnet de Voyage di Clermont-Ferrand, ha il merito di aver risvegliato in Italia l'interesse per questa tipologia di opere, frutto di immediatezza e riflessione, nelle quali si compendiano - con strumenti semplici e sensibili come l'acquerello e la calligrafia - il talento, lo studio e la passione.

I suoi carnet di viaggio raccontano Mali, Cina, India ed Egitto (pubblicati da HYPERLINK "http://www.edt.it/" \t "_blank"EDT), e Giappone (De Agostini).

Le sue opere traggono ispirazione dalle sue letture preferite - atlanti, enciclopedie e manuali di zoologia - e dai lunghi viaggi in Africa, e nel vicino, medio ed estremo Oriente.

Nel corso della mostra, sono previsti sia incontri e laboratori con gli illustratori, tra cui naturalmente gli artisti ospiti.

Al fine di rendere le Gallerie un importante punto d’incontro tra arte e ragazzi e, al tempo stesso, un occasione di formazione e di sviluppo della creatività, Cristina Quadrio Curzio e Leo Guerra, responsabili per le scelte espositive delle Gallerie del Gruppo Credito Valtellinese, hanno messo a punto un programma articolato di proposte per le scuole e le famiglie. Diverse iniziative, tra cui Incontri, visite, laboratori con illustratori cercheranno d’avvicinare alla mostra e al tema dell'illustrazione pubblici più diversi.

La mostra darà la possibilità a chiunque lo desideri d’approfondire questo nuovo genere narrativo e artistico, semplice, facile, immediato e soprattutto alla portata di tutti.

Per chi volesse cimentarsi in quest’arte segnaliamo che, oltre ai vari corsi organizzati da Stefano Garavelli, Viaggi Avventure nel Mondo prevede tra le sue offerte viaggi, dove si può tranquillamente mettere alla prova la propria creatività, divertendosi e viaggiando ( www. Viaggiavventurelenmondo.it).

 

Per maggiori informazioni: Titolo mostra: LE METAMORFOSI DEL VIAGGIATORE - Stati mentali, onirici e reali del partire < e del tornare >Location: Galleria Gruppo Credito Valtellinese, Corso Magenta n. 59 - Milano. Durata : 19 ottobre - 2 dicembre 2012

 

Informazioni al pubblico:

Galleria Gruppo Credito Valtellinese - tel. +39 0248.008.01 - http://www.creval.it

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"Dizionario della Polvere" dal 6 all'8 al teatro Libero di Milano
di R. Masi














 







Lo spettacolo, realizzato in forma di monologo, è incentrato sulla figura femminile e
parla dell’incapacità di comprendersi quando ci sono di mezzo stereotipi e pregiudizi.
La polvere è quella che in questo caso si è depositata sulle donne, rendendo difficile per
l’uomo coglierne la “femminilita”, per questo ci vuole un dizionario.
 
La scenografia è piuttosto semplice e scarna: sul palcoscenico c’è la protagonista vestita
di bianco con i piedi nudi e una vecchia valigia che contiene diversi oggetti che evocano
situazioni di vita.Sulla destra del palco ci sono un piano e una pianista che ogni tanto
suona qualche pezzo. Tra le prime sedie della platea c’è un’artista, che scrive sulla tela
le parole chiave della rappresentazione e illustra i concetti con disegni e colori, che
vengono proiettati come sfondo.

La scena si apre con una dissertazione quasi scientifica sulla polvere. La polvere è fatta
di infinite cellule, che ricoprono tutto ciò che trovano, ma che, con un soffio di vento,
si librano leggere nell’aria. Diventa quasi un entità, uno stato ideale, un agognato modo
di essere, senza corpo, senza consistenza.
La protagonista è una donna che racconta il suo mondo e fa i conti con la propria
esistenza: lei stessa, con il suo “Io” interiore che esprime l’inquietudine del vivere, lui,
un marito di successo poco presente, Marta, la figlia tanto amata con cui, però, in fondo
non c’è dialogo e una gita fuori città, apparentemente innocua.

Parole, riflessioni, fotogrammi d'esistenza, introspezioni e emozioni si susseguono
apparentemente senza uno schema preciso, seguendo il flusso disordinato del pensiero.
 
Gioia e dolore, possibilità e impossibilità, aspettative, frustrazioni e spirito
d’accettazione si alternano e raccontano la storia dell’esistenza dei tempi moderni in un
mondo, che spesso, da sempre, pensa al maschile.
 
Allessandro Bartolini, già poeta e al suo debutto come drammaturgo professionista,
propone uno spaccato di vita piuttosto pessimistico, condito qua e là con battute
sarcastiche e ironiche. Come in un puzzle, la storia si costruisce strada facendo. Si parte
dal caos iniziale per arrivare a comprendere, alla fine, anche il non detto. Di volta in
volta vengono aggiunti i pezzi mancanti necessari per dare un senso all’intera trama,
spesso nascosti tra pensieri e parole in libertà. Interessante l’idea di partire da un
dizionario, per mettere a nudo concetti di cui a volte si preferirebbe non parlare e
aiutare a decodificare la realtà.

Intenso e profondo il significato che l’autore vuole comunicare, che riporta alla mente i
grandi temi dell’esistenzialismo dei primi del ‘900. Belle anche le musiche, che
contribuiscono ad alleggerire l’atmosfera. Originale e suggestiva la
scenografia. Decisamente coinvolgente l’interpretazione di Elena Giusti che è riuscita
sempre a tenere alta l’attenzione, pur recitando una parte non facile, vista la
complessità della trama e l’assenza di altri personaggi in scena. Uno spettacolo che
sicuramente fa riflettere.
 
Per informazioni e prenotazioni:www.teatripossibili.it


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Speciale Capodanno a Teatro

A Milano il Teatro Libero di Milano propone per la notte di S.Silvestro "Novecento", di Alessandro Baricco diretto e interpretato da Corrado d'Elia.

Il Teatro Libero  saluta il nuovo anno proponendo la replica di “ Novecento”, lo spettacolo di Alessandro Baricco, diretto e interpretato da Corrado d’Elia.

A dieci anni dalla pubblicazione del libro, che ha consacrato Alessandro Baricco, la storia del pianista sull'oceano, ritorna a vivere in teatro con Corrado d'Elia, artista molto apprezzato dal pubblico milanese. Lo spettacolo ha registrato, infatti, il tutto esaurito nelle edizioni precedenti con 9 repliche aggiuntive.

“Novecento” è sicuramente una bella storia da condividere, ricca di emozioni, che fa pensare, quindi particolarmente adatta a terminare l’anno e ad iniziare quello nuovo con buoni propositi. Racconta l’incredibile, fantastica, quasi irreale vita di Danny Boodmann T.D. Lemon Novecento, un pianista, anzi il più grande pianista del mondo, nato su una nave e lì vissuto per tutta la vita senza mai scendere.

Il luogo della rappresentazione è una nave, il Virginian, dal nome che sa di lontano, che fa la spola dall'Europa alla sognata America e che racchiude in sé tutte le storie del mondo.

La dimensione è quella del ricordo, denso, intenso, come quello delle grandi storie che parlano di un tempo andato, quelle che riempiono le ore lunghe, magari ascoltate dalla rauca voce di un marinaio in una bettola in un porto, tra incanto e incredulità, tra verità e allucinazione.

Il tempo della storia sono i meravigliosi Anni Venti, a cavallo tra le due guerre, l'età del "jazz", quando ogni cosa sembrava muoversi seguendo quel ritmo irresistibile.

Il ritmo è quello gradevolmente denso, di quando le parole e la musica si incontrano in accordo e si scambiano i ruoli, le parole diventano musica e le note racconto indispensabile, fino a comporre una partitura originale, unica.

Per tutto questo Novecento non è un monologo, ma un incarnato di perfezione, una favola struggente e bellissima da raccontare con la stessa malinconica voluttà che lui usava quando accarezzava le curve di un ragtime.

L’eccellente interpretazione di Corrado d’Elia contribuisce a rendere questo spettacolo intenso, ma al tempo stesso conferisce la leggerezza di un sogno, suonando con magia una partitura di fini emozioni.

Al termine dello spettacolo brindisi e festeggiamenti con Corrado d'Elia e la Compagnia Teatri Possibili.

by Roberta Masi


Per informazioni e prenotazioni:

Teatro Libero - tel. 02-8323126, e-mail: biglietteria@teatrolibero.it

ORARIO: ore 22 - COSTO BIGLIETTO INTERO € 50,00

Nota: Sono ancora disponibili gli ULTIMI POSTI per la replica di Capodanno. I biglietti prenotati per le sole repliche di Capodanno dovranno essere ritirati in biglietteria entro e non oltre le ore 21.30 del 30/12/09 (orario di chiusura della biglietteria serale).





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Rievocazione del matrimonio tra Visconti e  Sforza
Dal 6  all' 8 Gennaio va in scena al Teatro Libero di Milano “Dizionario della polvere” di Alessandro Bertolini, con Elena Giusti, immagini di Cecilia Viganò, al pianoforte Sabrina Reale regia di Paolo Valerio.

Lo spettacolo, realizzato in forma di monologo, è incentrato sulla figura femminile e parla dell’incapacità di comprendersi quando ci sono di mezzo stereotipi e pregiudizi.
La polvere è quella che in questo caso si è depositata sulle donne, rendendo difficile per l’uomo coglierne la “femminilita”, per questo ci vuole un dizionario. 

La scenografia è piuttosto semplice e scarna:  sul palcoscenico c’è la protagonista vestita di bianco con i piedi nudi e una vecchia valigia che contiene diversi oggetti che evocano situazioni di vita.Sulla destra del palco ci sono un piano e una pianista che ogni tanto suona qualche pezzo. Tra le prime sedie della platea c’è un’artista, che scrive sulla tela le parole chiave della rappresentazione e illustra i concetti con disegni e colori, che vengono proiettati come sfondo.

La scena si apre con una dissertazione quasi scientifica sulla polvere. La polvere è fatta di infinite cellule, che ricoprono tutto ciò che trovano, ma che, con un soffio di vento, si librano leggere nell’aria. Diventa quasi un entità, uno stato ideale, un agognato modo di essere, senza corpo, senza consistenza. 

La protagonista è una donna che racconta il suo mondo e fa i conti con la propria esistenza: lei stessa, con  il suo “Io” interiore che esprime l’inquietudine del vivere,  lui, un marito di successo poco presente, Marta, la figlia tanto amata con cui, però, in fondo non c’è dialogo e una gita fuori città, apparentemente innocua.

Parole, riflessioni, fotogrammi d'esistenza, introspezioni e emozioni si susseguono apparentemente senza uno schema preciso, seguendo il flusso disordinato del pensiero. Gioia e dolore, possibilità e impossibilità, aspettative, frustrazioni e spirito d’accettazione si alternano e raccontano la storia dell’esistenza dei tempi moderni in un mondo, che spesso, da sempre, pensa al maschile.  
Allessandro Bartolini, già poeta e al suo debutto come drammaturgo professionista,  propone uno spaccato di vita piuttosto pessimistico, condito qua e là con battute sarcastiche e ironiche. Come in un puzzle, la storia si costruisce strada facendo. Si parte dal caos iniziale per arrivare a comprendere, alla fine, anche il non detto. Di volta in volta vengono aggiunti i pezzi mancanti necessari per dare un senso all’intera trama, spesso nascosti tra  pensieri e parole in libertà. Interessante l’idea di partire da un dizionario, per mettere a nudo concetti di cui a volte si preferirebbe non parlare e aiutare a decodificare la realtà. 

Intenso e profondo il significato che l’autore vuole comunicare, che riporta alla mente i grandi temi dell’esistenzialismo dei primi del ‘900. Belle anche le musiche, che contribuiscono ad alleggerire l’atmosfera. Originale e suggestiva la scenografia. Decisamente coinvolgente l’interpretazione di Elena Giusti che è riuscita sempre a tenere alta l’attenzione, pur recitando una parte non facile, vista la complessità della trama e l’assenza di altri personaggi in scena.   Uno spettacolo che sicuramente fa riflettere.

Per informazioni e prenotazioni:www.teatripossibili.it


Dal 6 all' 8 Gennaio va in scena al Teatro Libero di Milano “Dizionario della polvere” di Alessandro Bertolini, con Elena Giusti, immagini di Cecilia Viganò, al pianoforte Sabrina Reale regia di Paolo Valerio.



Lo spettacolo, realizzato in forma di monologo, è incentrato sulla figura femminile e

parla dell’incapacità di comprendersi quando ci sono di mezzo stereotipi e pregiudizi.

La polvere è quella che in questo caso si è depositata sulle donne, rendendo difficile per

l’uomo coglierne la “femminilita”, per questo ci vuole un dizionario.



La scenografia è piuttosto semplice e scarna: sul palcoscenico c’è la protagonista vestita

di bianco con i piedi nudi e una vecchia valigia che contiene diversi oggetti che evocano

situazioni di vita.Sulla destra del palco ci sono un piano e una pianista che ogni tanto

suona qualche pezzo. Tra le prime sedie della platea c’è un’artista, che scrive sulla tela

le parole chiave della rappresentazione e illustra i concetti con disegni e colori, che

vengono proiettati come sfondo.



La scena si apre con una dissertazione quasi scientifica sulla polvere. La polvere è fatta

di infinite cellule, che ricoprono tutto ciò che trovano, ma che, con un soffio di vento,

si librano leggere nell’aria. Diventa quasi un entità, uno stato ideale, un agognato modo

di essere, senza corpo, senza consistenza.



La protagonista è una donna che racconta il suo mondo e fa i conti con la propria

esistenza: lei stessa, con il suo “Io” interiore che esprime l’inquietudine del vivere, lui,

un marito di successo poco presente, Marta, la figlia tanto amata con cui, però, in fondo

non c’è dialogo e una gita fuori città, apparentemente innocua.



Parole, riflessioni, fotogrammi d'esistenza, introspezioni e emozioni si susseguono

apparentemente senza uno schema preciso, seguendo il flusso disordinato del pensiero.

Gioia e dolore, possibilità e impossibilità, aspettative, frustrazioni e spirito

d’accettazione si alternano e raccontano la storia dell’esistenza dei tempi moderni in un

mondo, che spesso, da sempre, pensa al maschile.



Allessandro Bartolini, già poeta e al suo debutto come drammaturgo professionista,

propone uno spaccato di vita piuttosto pessimistico, condito qua e là con battute

sarcastiche e ironiche. Come in un puzzle, la storia si costruisce strada facendo. Si parte

dal caos iniziale per arrivare a comprendere, alla fine, anche il non detto. Di volta in

volta vengono aggiunti i pezzi mancanti necessari per dare un senso all’intera trama,

spesso nascosti tra pensieri e parole in libertà. Interessante l’idea di partire da un

dizionario, per mettere a nudo concetti di cui a volte si preferirebbe non parlare e

aiutare a decodificare la realtà.



Intenso e profondo il significato che l’autore vuole comunicare, che riporta alla mente i

grandi temi dell’esistenzialismo dei primi del ‘900. Belle anche le musiche, che

contribuiscono ad alleggerire l’atmosfera. Originale e suggestiva la

scenografia. Decisamente coinvolgente l’interpretazione di Elena Giusti che è riuscita

sempre a tenere alta l’attenzione, pur recitando una parte non facile, vista la

complessità della trama e l’assenza di altri personaggi in scena. Uno spettacolo che

sicuramente fa riflettere.



Per informazioni e prenotazioni:www.teatripossibili.it



Il 19 Novembre Milano e Cremona si ritrovano insieme per festeggiare il matrimonio tra Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti, il "Sì" più famoso della storia cremonese.

L'evento affonda le proprie origini nella storia della città. Era infatti il 1430 e Bianca Maria Visconti aveva solo cinque anni quando divenne ufficialmente la fidanzata del ventinovenne comandante Francesco Sforza. Fu in questa occasione che Filippo Maria Visconti offrì allo Sforza Cremona e le altre terre come anticipo sulla dote di nozze ed in cambio dei suo servigi. Il 25 ottobre 1441 Filippo Maria Visconti concluse infine le trattative per le nozze di sua figlia con lo Sforza. Nel giorno prefissato la sedicenne Bianca giunse nel cuore di Cremona, per celebrare le sue nozze, vestita di rosso, il colore zodiacale dell'ariete, cavalcando un cavallo bianco con la gualdrappa d'oro.
La cerimonia rivivrà in un affascinante corteo in costumi d'epoca, composto di oltre 140 figuranti. Dame, cavalieri, giullari e sbandieratori sfileranno, in preziosi abiti rinascimentali, sabato 19 novembre partendo proprio da Milano: lungo le vie del centro, dal Castello Sforzesco, da dove il corteo partirà alle ore 10.30, fino a Piazza Duomo, per poi accompagnare Bianca Maria, dopo il saluto e la benedizione del padre, nel suo viaggio verso Cremona. Il corteo, una volta arrivato a Cremona nel pomeriggio, riprenderà la sua sfilata alle ore 16.00 da p.zza Cittanova per arrivare nella piazza del Comune, il luogo più rappresentativo e cuore della città, dove si svolgerà la celebrazione del matrimonio. Bianca Maria Visconti verrà scortata dalle sue dame di compagnia e si mostrerà, come era in uso fare allora nelle corti, alla popolazione, attendendo l'arrivo dello sposo davanti al Duomo dove i due sposi verranno poi simbolicamente uniti in matrimonio dando inizio ai festeggiamenti.






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Van Gogh e Gauguin a Genova: una mostra epocale  intorno al viaggio

Van Gogh e il viaggio di Gauguin è una mostra destinata a fare epoca. A Genova dal 12 novembre al 15 aprile del 2012 verrà riunita a Palazzo Reale una sequenza mozzafato di capolavori dei due grandi artisti aventi come tema il viaggio: viaggio come esplorazione geografca, viaggio negli spazi e nelle culture ma anche, e quasi soprattutto, viaggio dentro di sé.
Per quest'impresa, che per dimensioni non ha molti precedenti in Italia, il Comune di Genova, Goldin e Palazzo Ducale hanno ottenuto collaborazioni di assoluto rilievo, a cominciare dai due main sponsor della mostra. Al partner storico, il Gruppo Euromobil dei fratelli Lucchetta, che con questa mostra festeggia i quindici anni di collaborazione con Goldin e Linea d'ombra, si affanca un nome che non ha bisogno di presentazioni, come il Gruppo UniCredit, che ha molto apprezzato questa proposta in grado di unire il fascino della sperimentazione al senso di una apertura verso il vasto pubblico degli appassionati.

Il viaggio che Goldin propone a Palazzo Ducale trova il centro ideale, così come effettivamente starà al centro del percorso espositivo, nell'opera simbolo degli interrogativi di una vita d'artista, quel Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? che Gauguin volle come suo testamento nel 1897, avendo deciso di fuggire da ciò che ormai gli pareva insopportabile, ricorrendo all'arsenico, secondo un tentativo di suicidio che poi fallì. Quest'opera, maestosa e sublime, quattro metri di lunghezza per uno e mezzo di altezza, in Italia non si è mai vista, e in Europa una sola volta, a Parigi una decina di anni fa. Il Museum of Fine Arts di Boston, che l'ha eletta a suo simbolo e dove è custodita, fa un'autentica eccezione, concedendola solo per la quarta volta in un secolo. Prestito davvero epocale. Tanto per dire, è stata rifutata anche alla più grande mostra mai realizzata su Gauguin e coprodotta dalla Tate di Londra e dalla National Gallery di Washington, terminata nella scorsa primavera. Anche per ammirare solo questo capolavoro sommo, varrebbe la pena di fare il viaggio a Genova.
Marco Goldin, che della mostra è il curatore e l'organizzatore, non nasconde come questa sia la mostra dei suoi sogni: l'ha cullata per oltre un decennio, mentre veniva via via aprendo tante rassegne rimaste famose, e intessendo quei rapporti internazionali che oggi consentono di realizzarla con tutte le opere "giuste", per raccontare di viaggi in capo al mondo e di altri dentro quell'immensità ancora più dilatata che è la propria anima. O il campo del proprio cuore. E Goldin racconta come la suggestione per questo tema fosse nata, ormai trent'anni fa, da una di quelle letture "obbligate" per un ventenne, come On the road di Jack Kerouac. E infatti tutto il primo capitolo del volume che Goldin ha scritto, e che accompagnerà al posto del catalogo l'esposizione, è dedicato alla rifessione sul tema del viaggio partendo dal libro celeberrimo del narratore americano.

Con Gauguin il titolo cita, non a caso, Vincent van Gogh. Di lui a Genova, grazie ai prestiti eccezionali del Van Gogh Museum di Amsterdam e del Kröller-Müller Museum di Otterlo, partner storici di Goldin, troveremo ben 40 opere (di cui 10 disegni), nessuna casuale, tutte "a tesi". A raccontare di una vita che è un viaggio nel colore e nell'abisso, verso la luce del Sud e nel buio del proprio male di vivere. Viaggio che conduce e viaggio che sigilla, testimoniato dal celeberrimo Autoritratto al cavalletto dipinto nel 1888, strepitoso prestito del Van Gogh Museum o nei voli neri sopra le messi gialle del Campo di grano sotto un cielo nuvoloso dipinto ad Auvers appena tre settimane prima della morte, opera questa che manca alla visione diretta del pubblico addirittura da quarant'anni.
Poi il Seminatore, in mostra nella sua versione più famosa e citata, dipinta ad Arles, simbolo di una speranza in future, migliori germinazioni, accanto alle Scarpe cui l'artista dedica un omaggio tenero e forte, simbolo quant'altri mai della terrena quotidianità del camminare. Le Scarpe saranno inserite all'interno della ricostruzione della camera di Van Gogh ad Arles, assieme a due paesaggi di Morandi a Grizzana del 1943. Per dire come il viaggio parta dal luogo chiuso di una stanza e da lì si allarghi alle strade del mondo.
Tutti i 10 disegni in esposizione, mai visti in Italia così come la quasi totalità dei dipinti, e che rappresentano un contributo straordinario del solo Van Gogh Museum, sono stati scelti da Goldin, con la collaborazione di Chris Stolwijk, capo delle collezioni del grande museo olandese, per la precisa relazione con i dipinti che saranno presenti a Genova. Dunque anche qui, nessuna scelta dettata dalla casualità o anche solo dal desiderio di stupire. Lo stupore nasce invece dal preciso accordo tra contenuto e immagine.
E tutto intorno altri viaggi, in e da due continenti: America ed Europa.


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Passatempi e passioni

Dal 28 al 30 ottobre 2011 a Forlì si terrà la seconda edizione di Passatempi e Passioni, la kermesse dedicata agli hobby creativi femminili.

Dopo il successo della prima edizione, ritorna in Romagna la fiera dedicata alla fantasia e alla voglia di creare: una ‘tre giorni’ di immersione totale nella creatività fai da te, che può tornare utile per trovare nuove idee inusuali e personalizzate per Natale.
Un ambito che, soprattutto negli ultimi anni, sta registrando un forte sviluppo. La kermesse è dedicata soprattutto alle donne, che avranno la possibilità di ricevere suggerimenti e consigli sui loro passatempo preferiti, ma è aperta anche agli uomini, che possono cogliere quest'occasione per comprendere meglio l'universo femminile. 
In fiera sono rappresentati quasi tutti i settori in "rosa" in cui è possibile esprimere la propria creatività (vedi sotto), dal cucito, al decoupage, al patchwork solo per citarne alcuni   e sarà possibile acquistare direttamente in loco le materie prime necessarie per realizzare le proprie creazioni.
La manifestazione sarà, inoltre, arricchita da dimostrazioni pratiche, consigli sulle tecniche, che permetteranno al visitatore di acquisire segreti che spesso si tramandano di madre in figlia da generazioni e apprendere al tempo stesso le applicazioni più moderne che prevedono l’uso di materiali tecnologici di ultima generazione come resine, paste per modellare, colori e superfici innovative per trasformare la casa e creare oggetti unici e ricchi di personalità.
Nei vari stand si troverà tutto per Bijou, cucina creativa, il cucito, panno e feltro, tricot, patchwork, intreccio, ricamo, merletto, painting, mosaico, decoupage, doratura, sospeso trasparente, twist art, segnalibri e biglietti, centrotavola e decori natalizi, miniature, case di bambola, scrapbook  e molto altro.

Fra le novità di questa edizione i concorsi ‘Il mio Halloween’ e ‘Colazione da Tiffany’, il Salotto Creativo, L’Angolo del Knitting, la Scuola di Pittura, il restauro di mobili, il Plastic Canvas, lo Sweet Felting  e mille altre sorprese, tutte da scoprire, fra gli stand e nelle grandi aree dei corsi e laboratori dove partecipare attivamente.
Costo del biglietto d’ingresso:5 eruro e scaricando il il ticket dal sito il parcheggio auto è gratuito!
Per info: 
Passatempi e Passioni – Salone degli Hobby Creativi – Fiera di Forlì 28, 29, 30 ottobre 211 - ore 9.30/19; ingresso intero € 7,00 – ridotto € 5,00 – 10/16 anni € 4,00 –fino a 9 anni ingresso gratuito

Orari di Apertura
09.30 - 19.00

Organizzazione Ente
Blu Nautilus S.r.l.
Piazza Tre Martiri, 24
47921 Rimini

Parcheggio Auto Gratuito. Bus Navetta dalla Stazione Ferroviaria Domenica 30 ottobre.

Settori Merceologici

Acessori moda; collanti; addobbi natalizi; articoli da taglio; composizioni floreali; bambole e pupazzi; biedermeier; bomboniere; candele; carte; cartonaggio; colori speciali per hobbistica; cucina creativa; editoria specializzata; feltro e pannolenci; fotografia; lana e filati; saponi; macchine da cucire; materiali per découpage; pizzi e merletti; materiali per patchwork; miniature e roombox; modellismo; mosaico; paste per modellare; penne speciali; perline; pietre; pirkka; presepi; ricamo; scrapbooking; stampini; swarovski; utensili e strumenti di lavoro; tessuti e stoffe americane; verde creativo.

Per saperne di più visitate la sezione “Corsi” e l’elenco “Esposizioni” sul sito passatempiepassioni con le prime anticipazioni. Il programma completo dei corsi sarà disponibile dal 20 ottobre.
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Fiabe indiane protagoniste della mostra  “Le immagini della Fantasia”


Il 22 ottobre si inaugura a Sarmede (TV) la 29a edizione de Le immagini della fantasia, che proseguira` fino al 15 gennaio 2012 e che, quest’anno, sarà dedicata all’India, un paese che stupisce e incuriosisce anche con le sue fantastiche e inconsuete fiabe.
La mostra internazionale delle Immagini è rassegna internazionale dedicata all'infanzia, attraverso la quale viene data visibilità ai linguaggi dell’illustrazione per l’infanzia, cercando di cogliere l’esemplarità del percorso creativo di ogni autore nel contesto mondiale. 


Questo è l'anno dell'India. Una scelta che, se rispetta il lungo giro del mondo per fiabe che impegna da alcuni anni la Mostra Internazionale d'Illustrazione per l'Infanzia, risulta di attualità tutta particolare.

Sarà il successo dei film di Bollywood, sarà lo stupore per la crescita economica, sarà la penetrazione nelle culture occidentali di filosofie e mistica indiane, certo l'India incuriosisce e stupisce.
Per chi sull'India, sino a non molti anni fa, non andava oltre ai ricordi di Kim di Kipling e dei Corsari di Salgari, oltre che alle storie di maharaja favolosi e di povertà drammatiche, la scoperta delle infinite sfaccettature di questo immenso subcontinente genera grande interesse.
Tutta l'India, dalle nevi dell'Himalaya alle spiagge monsoniche dell'Oceano ribolle di storie. Sullo sfondo di città come Calcutta, Benares, Delhi, lungo le rive del Gange, nelle pianure e nelle giungle, si tramandano storie che vedono protagonisti elefanti, tigri, serpenti, e poi yogin, brahmani, servitori furbi o sottomessi, asceti e guerrieri, vecchi re e saccenti principesse, bambini curiosi e bestie credulone.
Fiabe tratte da un bacino immenso che contempera le tradizioni indù e quella musulmana, le memorie di antiche tribù e di moderne affollate metropoli, storie di antica nobile tradizione, come quelle tratte dalla letteratura Panchatantra e Kathasaritsagara, insieme all'oralità del quotidiano. I loro contenuti trasmettono, con il linguaggio figurato della fiaba, contrasti vertiginosi e sublimi grandezze.
Su questi temi, sull'enorme patrimonio di fiabe del continente indiano, la Mostra Internazionale d'Illustrazione per l'infanzia ha chiamato a lavorare i più importanti illustratori al mondo.
Con loro, i nuovi talenti: gli allievi della Scuola Internazionale d'Illustrazione nell'estate del 2011, tra le colline di Sàrmede, seguiranno i corsi dei grandi maestri.
Per carpire insegnamenti e segreti, un po' come faceva Kim con il suo guru, per imparare a trasmettere storie raccontate, in questo caso, non con le parole, ma con le immagini.

La mostra sarà occasione per incontri con illustratori, editori ed esperti, visite guidate e laboratori didattici per le scuole, corsi d'illustrazione, letture animate, workshop creativi per bambini, concerti e percorsi tra gli affreschi.
Per informazioni:
Le immagini della fantasia - 29° Mostra Internazionale d'Illustrazione per l'Infanzia
Sàrmede, Palazzo Municipale - 23 ottobre - 18 dicembre 2011 e 6 gennaio - 15 gennaio 2012
Orario: feriali 9.00-13.00/14.00-16.00/20.00-21.30; festivi e prefestivi 10.00-12.30/14.30-21.30.
Museo Zavrel - sopra Unicredit Banca: sabato, domenica e festivi 10.00-12.30 e 14.30-19.00.
Tel. +39 0438/959582 info@sarmedemostra.it; http://www.sarmedemostra.it/

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Mosta d'opere inedite del Perugino a Campione d'Italia

Dal 15 ottobre 2011 al 15 gennaio 2012 la Galleria civica San Zenone di Campione d'Italia propone "Perugino inedito", esponendo alcune opere dell’artista conservate in una collezione del Canton Ticino.
L'esposizione di 12 opere del Maestro, che nasce dalla collaborazione tra il Comune di Campione d'Italia, la Soprintendenza per i Beni Storico-Artistici dell'Umbria e l'Università degli Studi di Perugia, è incentrata sulla presentazione di sei opere del Perugino conservate in una collezione privata del Canton Ticino.
Quattro delle sei opere, appartenenti alla fase finale dell'attività del Vannucci, sono già state esposte presso la Galleria Nazionale dell'Umbria, in occasione di una recente mostra voluta e sostenuta dalla Fondazione Arte di Perugia. Le rimanenti due, mostrate per la prima volta in questa circostanza, sono invece cronologicamente situabili a immediato ridosso della documentata presenza di Perugino a Venezia (1494-1497).
La mostra, concepita per comprendere come si è giunti a riferire questi dipinti alla mano del grande maestro umbro, propone un eloquente confronto con dipinti di sicura autografia conservati presso la Galleria Nazionale dell'Umbria.
Ciò consente di entrare nelle complesse dinamiche di uno dei laboratori d'arte più prestigiosi e prolifici del Rinascimento italiano. E' noto, infatti, che il Perugino, da grande imprenditore qual era, gestiva con abilità e fermezza una vera e propria "officina". Molti furono gli artisti che lavorarono al suo fianco e che fecero tesoro non solo della sua straordinaria perizia tecnica ma anche della sua incomparabile capacità disegnativa. Lo stesso Raffaello, stando a quanto dice il Vasari, mosse i primi passi nella bottega umbra del Vannucci.
Accompagnato da approfondite indagini tecniche e diagnostiche, lo studio delle quattro opere "tarde", raffiguranti San Girolamo, San Nicola di Bari, l' Angelo Annunziante e una Santa Martire, ha portato alla conclusione che tali dipinti, di piccole dimensioni, ma di grande raffinatezza esecutiva, appartenevano con tutta probabilità allo smembrato (e disperso) tabernacolo del polittico di Sant'Agostino a Perugia. Opera di gigantesche proporzioni, il polittico di Sant'Agostino, oggi suddiviso tra vari musei, fu realizzato in due distinte e riconoscibili fasi stilistiche, dal 1502 al 1512 la prima, dal 1513 al 1523 la seconda. Il tabernacolo può essere ascritto alla seconda fase, quando il pittore, mettendo in atto una semplificazione coloristica, oltreché disegnativa, raggiunse effetti di morbidezza pittorica sconosciuti al primo periodo e alla fase matura. Un serrato confronto tra le quattro tavolette, alcuni scomparti del polittico di Sant'Agostino e altre opere del maestro umbro, cronologicamente situabili nello stesso momento, consente di verificare in mostra l'attendibilità della proposta critica.
Diverso è il caso delle restanti due tavole. Raffiguranti la Vergine e Cristo coronato di spine, queste opere hanno tutte le caratteristiche per essere inquadrate nella produzione autografa del Perugino maturo. In origine erano collegate da cerniere, a formare un dittico. Presentano sul verso un rivestimento di pelle stampigliata, che simula la coperta di un libro. Funzionante come altarolo domestico, il dittico, una volta chiuso, poteva essere collocato nello scaffale di una libreria e di certo rappresentava una succosa "curiosità" per il gabinetto di un amateur. Sulla coperta di pelle, che quasi certamente fu realizzata in ambiente fiorentino, si vedono impressi eleganti motivi decorativi che disegnano una doppia riquadratura punzonata con al centro una losanga includente il monogramma cristologico. Se la valva di sinistra del dittico, dove è rappresentata la Vergine, rivela contatti con la figura femminile che si trova all'estrema destra della pala del Perugino realizzata tra il 1502 e il 1503 per il Duomo di Perugia e oggi conservata nel Museo di Caen in Normandia, il Cristo coronato di spine mostra lo sforzo del pittore di entrare in sintonia con il contemporaneo mondo artistico veneziano; in particolare con un'opera di Alvise Vivarini, ai suoi tempi grandemente apprezzata: il Cristo benedicente dipinto per la cimasa dell'altare-reliquario di San Giovanni Elemosinario a San Giovanni in Bragora. Perugino fu in contatto con la città lagunare dal 1494 al 1497. Il doge Agostino Barbarigo avrebbe voluto ingaggiarlo per la decorazione della Sala del Gran Consiglio. Ma l'accordo non fu raggiunto. In compenso l'artista lavorò per la Scuola di San Giovanni Evangelista alla quale consegnò un telero raffigurante I miracoli della Croce Santissima della Scuola di San Giovanni Evangelista in Venezia, andato distrutto in un incendio nel 1587. Perduta quest'opera, null'altro sappiamo del soggiorno veneziano del maestro umbro. E tuttavia il dittico, così intriso di umori veneziani che parlano anche di Jacopo de'Barbari e più in generale del clima che si respira a Venezia dopo le colte lezioni pittoriche di Antonello da Messina e Giovanni Bellini, potrebbe colmare questa lacuna. Forse a Firenze il dittico venne trasformato in "finto libro".
E' naturale chiedersi chi ne fu in antico il fortunato possessore. Non è da escludere che i "due quadri compagni del Perugino", raffiguranti "la Madonna e Giesù", citati in un inventario del 1703, dove vengono elencati i beni posseduti dal dottore e intellettuale fiorentino Cosimo Bordoni, amico di Filippo Baldinucci e medico personale del granduca Cosimo III, altro non siano che i due dipinti in questione. A quelle date già separati, avevano perso la caratteristica di dittico ed erano diventati una coppia di quadri da appendere al muro.
Il curatore della mostra, Francesco Federico Mancini, è professore ordinario di Storia dell'Arte Moderna presso l'Università degli Studi di Perugia. Esperto di Rinascimento umbro, ha al suo attivo monografie e saggi su Benedetto Bonfigli, Perugino, Pintoricchio, Piermatteo d'Amelia. Ha organizzato, in collaborazione con Vittoria Garibaldi, già Direttrice della Galleria Nazionale dell'Umbria, la grande mostra monografica su Pietro Perugino (2004), e, più recentemente, le rassegne espositive su Berardino Pintoricchio (2008) e Piermatteo d'Amelia (2010). Ha inoltre curato mostre su Gian Domenico Cerrini (2005), sull'Arte dell'Ottocento in Umbria (2006), su Federico Barocci e la pittura della maniera in Umbria (2010). E' attualmente impegnato, insieme con Vittoria Garibaldi e a Tom Henry, nella preparazione di una rassegna monografica, da tenersi nell'estate del 2012, dedicata a Luca Signorelli.

 

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