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Viaggi e itinerari



 

Fuga di Primavera a Budapest



La primavera è alle porte e con essa la voglia di uscire dal letargo, vincere la pigrizia tipica dell'inverno e concedersi un lungo week-end all'insegna della cultura e del divertimento, in attesa delle vacanze estive.


E' il momento giusto per pianificare un soggiorno in una delle capitali europee, come ad esempio Budapest. La "Parigi dell'Est" o la "Perla del Danubio", come la soprannominano in molti, ha subito negli ultimi tempi una profonda metamorfosi che l'ha resa ancora più attrattiva agli occhi del turista e meta ideale per godersi il sapore di una vacanza vera, svagandosi e divertendosi. Oggi si presenta al visitatore come un centro ricco di fermento creativo, frizzante, intellettualmente attivo, in continua evoluzione, una meta, quindi, che ha un volto e un carattere molto diversi rispetto a quelli di "tipica città dell'Est" che la caratterizzava prima del crollo del comunismo. Suddivisa in due parti dal Danubio, Buda e Pest, la capitale magiara, considerata patrimonio dell'Unesco, sembra possedere una doppia anima.

Buda, situata sulla sponda occidentale, è la zona più residenziale ed elegante, custodisce il suggestivo centro storico, con il Castello, il Palazzo Reale, il vicolo dei lavandai e la cittadella, superbe testimonianze di un austero passato. Pest, sulla sponda orientale, è la zona più turistica e moderna, sede degli alberghi, degli affari e dei palazzi amministrativi, come il maestoso Parlamento, un autentico gioiello architettonico. Il suo stile, molto glamour e raffinato, lo si respira passeggiando nella zona pedonale di Via Váci e Piazza Vörösmarty, nei suoi esclusivi caffè, nei negozi all'ultima moda, nei raffinati locali e ristoranti e negli innumerevoli teatri e musei. L'ideale per visitare la città è alternare piacevoli camminate nel centro storico all'utilizzo dei mezzi pubblici, tra cui la storica metropolitana di origine ottocentesca, agevolato dall'acquisto della Budapest Card, un pass che consente l'uso illimitato di metro e bus per 24, 48 o 72 ore e include anche l'accesso ridotto ai musei, due sightseeing guidati gratuiti, oltre a una serie di altri sconti e agevolazioni (http://www.budapestinfo.hu).

E' possibile, inoltre, abbinare la visita dei monumenti a momenti di relax, da trascorrere, per esempio, nelle acque minerali di uno dei bagni storici di quella che era conosciuta come la "città delle terme imperiali". Un vero e proprio must, considerato che la capitale magiara è l'unica in Europa a possedere anche sorgenti termali in città.

Tra i 33 stabilimenti tra cui si può scegliere, i bagni più amati sono quelli di Rudas, Széchenyi e Gellért, tre centri che evocano sensazioni e suggestioni molto diverse tra loro e che, pertanto, valgono almeno una visita (http://www.budapestgyogyfurdoi.hu)I bagni Rudas, costruiti nel XVI secolo, i più antichi e turchi di Budapest, sono forse tra i più suggestivi e popolati della città. La cupola semisferica da cui filtra la luce sfumata del sole, posta sopra la piscina termale centrale, a forma ottogonale, crea un'atmosfera magica, che riporta l'ospite indietro nel passato, agli hammam del periodo della dominazione turca. L'imponente e monumentale complesso architettonico delle terme di Széchenyi è, invece, relativamente recente e ospita innumerevoli piscine termali. I continui ampliamenti lo hanno reso uno dei bagni più grandi d'Europa.

E' possibile immergersi nelle vasche all'aperto, alimentate con acqua a 38 gradi, in qualsiasi stagione, anche d'inverno, con la neve. Esperienza particolarmente emozionante.

Gli ultimi, i bagni Gellért, annessi all'Hotel Gellért, un albergo a cinque stelle, sono considerati per eleganza e stile l'oasi di relax più esclusiva della capitale. Gli interni, in stile Art Nouveau, offrono la possibilità di rilassarsi in un contesto molto "chic e raffinato".

Dopo una giornata di intenso cammino un'altra sosta d'obbligo per rigenerarsi, soprattutto gradita dai buongustai, è nella famosa pasticceria Kis Gerbeaud (http://www.gerbeaud.hu), in Piazza Vörösmarty, fondata nel 1858 da Henrik Kugler e ampliata e resa celebre da Emil Gerbeaud.

Tra i vari eleganti caffè, retaggio della tradizione austro-ungarica, questo è il luogo d'incontro più conosciuto e prediletto dagli ungheresi, un vero e proprio simbolo della città. Qui, in un ambiente elegante e raffinato, tra candelabri, marmo, broccati e pareti elegantemente tappezzate, che rendono ogni sala unica, si possono gustare squisiti dolci preparati secondo le ricette originali, specialità che hanno fatto epoca e sono entrate a far parte della tradizione. L'offerta classica è stata ampliata da qualche anno con l'introduzione di una strepitosa nuova linea, più elaborata e innovativa. Un'autentica delizia per il palato, che i fanatici del mangiar bene devono assolutamente assaggiare .

Originalità e innovazione hanno in genere dato, soprattutto negli ultimi anni, un forte impulso al processo di rinnovamento dell'enogastronomia ungherese, che ha contribuito alla nascita di una golosa arte culinaria, basata su rielaborazioni e rivisitazioni creative di ricette sia della tradizione che internazionali. Questa evoluzione sta facendo riacquistare all'enogastronomia d'Ungheria la fama del passato, quando era sede di stimati cuochi e pasticceri come Gungel e Bobos e produttrice di eccellenti vini, come il Tocai. Cenare in uno dei ristoranti alla moda sta diventando, quindi, un'esperienza culinaria di tutto rispetto. Anche in questo caso c'è l'imbarazzo della scelta e l'offerta in città è in grado di accontentare tutte le tasche. Una delle migliori opzioni, soprattutto per gli amanti della buona cucina sempre alla ricerca del miglior rapporto qualità prezzo, è il ristorante Bagolyvar (http://www.bagolyvar.com). In questa graziosa trattoria a gestione familiare, ricavata all'interno del vecchio castello di Owl, lavorano solo donne ed è possibile gustare, in un ambiente caldo e accogliente, squisiti piatti della tradizione, fatti rigorosamente a mano, come la tradizionale zuppa di Gulyás, l'anatra arrosto con cavoli rossi e patate da abbinare ad una bottiglia di ottimo vino locale, tipo il Merlot Egert 2005. Tra i dessert da provare il famoso Gundel palacsinta (frittella flambè con cioccolato e noci), dolce tipico ungherese ideato dal celebre pasticcere Gundel, che ha dato il nome ad uno dei più lussuosi ristoranti budapestini, i cui proprietari sono gli stessi del Bagolyvar. Punto forte del locale: cortesia, porzioni abbondanti e un assaggio di cucina classica ungherese di alto livello.

Un altro indirizzo da inserire in agenda, particolarmente adatto per festeggiare un'occasione speciale, è l'Onyx (http://www.onyxrestaurant.hu), più orientato a una cucina sofisticata e d'autore, piuttosto che classica. Il ristorante, dagli interni eleganti e raffinati, fa parte del gruppo Gerbeaud ed è situato nel cuore di Pest. Anche se è stato inaugurato da circa tre anni, è già annoverato tra i primi cinque migliori ristoranti ungheresi. Il menù "Hungarian Evolution", rielaborazione fusion di pietanze tradizionali e internazionali, apre le porte ad una vera e propria selezione di gourmet di eccellente livello, degno di una cucina che non ha niente da invidiare a quella francese o italiana. La presentazione è molto curata. I prezzi sono medio-alti, ma l'esperienza vale la spesa.

In tema di opportunità di divertimento notturno, le possibili alternative offerte dalla città magiara sono in grado di soddisfare tutti i gusti: concerti nelle chiese, spettacoli a teatro o all'opera, una delle più belle d'Europa; stravaganti esibizioni realizzate con laser colorati o tranquilli dopo cena nei pub, nelle enoteche o nei fascinosi locali del centro con o senza life music, etc.Tutte le iniziative in corso si possono trovare nel calendario degli eventi mensili sul sito dell'Ufficio del Turismo (http://www.culturalbudapest.com/en)

Dulcis in fundo, per rendere la permanenza nella capitale veramente memorabile non può mancare, però, una crociera notturna sul Danubio (http://www.budapestinfo.hu). Il sottofondo musicale dei violini o delle danze folkloristiche, la cena tradizionale a lume di candela, la spettacolare bellezza dei monumenti illuminati dalle luci della notte, che sfilano davanti come in vetrina, sono elementi che sicuramente contribuiscono ad aggiungere al vostro soggiorno anche un tocco di romanticismo.

Questo è fascino di Budapest, sospesa tra avanguardia e tradizione, emozionante, piena di vitalità e di sorprese, che coinvolgolgono tutti i sensi. Una città che ha mille volti, in costante evoluzione, tutta da scoprire e da vivere.

Informazioni utili
Ufficio Turistico Ungherese in Italia - Milano Tel. 02.48195434 - www.turismoungherese.it - www.budapestinfo.hu
Bagolyvar Restaurant - Owl's Castle Restaurant 1146 Budapest, Állatkerti út 2. Budapest.
Tel: (+36-1) 468-3110 Fax: (+36-1) 363-1917. e-mail:bagolyvar@gundel.hu - web:www.bagolyvar.com (MM). MM Hosok Tere
Pasticceria Gerbeaud - Vorosmarty Square 7-8. 1051 Budapest
Tel. +36-1/429 9000 - e-mail: gerbeaud@gerbeaud.hu - web: www.gerbeaud.hu. MM fermata: Vorosmarty

Onyx Restaurant - Vorosmarty Square 7-8. 1051 Budapest
Tel.: +36 1/429-9023, +36 1/429-9000 - Mobile: +36 30/508-0622 email: onyx@onyxrestaurant.hu - web:www.onyxrestaurant.hu. Aperto da lunedì a sabato: 12-15, 18-23 - MM fermata: Vorosmarty

 
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A zonzo in val di Non tra natura, storia e sapori

Itinerari culturali, percorsi enogastronomici, avventurosi e naturalistici, informazioni e suggerimenti per trascorrere un'affascianante week-end in Val di Non, zona del Trentino Alto Adige situata tra Trento e Bolzano
Chi fa le parole crociate conosce la Val di Non come la valle più famosa d’Italia. La maggioranza degli italiani l’associa alle pregiate mele Melinda, che provengono proprio da questa area trentina, al momento l’unico prodotto DOP del Trentino. Non tutti sanno, però, che quest’incantevole territorio offre una grande varietà d’attrazioni turistiche di ogni tipo ( natura, storia, cultura, enogastronomia) in ogni stagione.

Dal 2010 l’attrazione principale della valle, dal punto di vista culturale, è sicuramente il museo Castello di Thun, una delle più belle rocche medievali del Trentino, da qualche anno riaperto al pubblico.

Il maniero, un tempo residenza privata della nobile stirpe dei Thun e ora di proprietà della Provincia di Trento e parte del Museo del Buonconsiglio, ha aperto le porte al pubblico per la prima volta il 17 aprile 2010, dopo anni di restauro.

Situato in posizione panoramica in cima a una collina a 609 metri di quota, circondato da meleti, sopra l'abitato di Vigo di Ton, questo maestoso edificio è un esempio fra i più interessanti di architettura castellana trentina, tipicamente gotica.


La dimora, visitabile sia nelle parti esterne che interne, presenta una peculiarità che la rende particolarmente interessante: non solo fu di proprietà di un'unica potente e ricca famiglia che l’abitò dal XII secolo fino ai giorni nostri, ma è arredata e gli interni sono visitabili.

Molte sono, infatti, le residenze principesche disseminate in tutto il trentino che hanno ospitato principi vescovi, tuttavia rare sono quelle, oggi aperte al pubblico, che hanno conservato arredi, mobilio, collezioni d’arte e suppellettili originali ( da non perdere la stanza del Vescovo).

Il museo castello di Thun può sicuramente costituire il punto di partenza per esplorare il territorio circostante, alla scoperta non solo delle innumerevoli bellezze naturalistiche, ma anche delle prelibatezze dei prodotti e dei sapori tipici della zona.

Facendo una breve e piacevole camminata tra i meleti in fiore si arriva, per esempio, ad una graziosa casa bianca, la sede dei Mieli Thun, dove è possibile visitare il laboratorio, scoprire in che cosa consiste il mestiere dell’apicoltore e degustare qualcuna delle innumerevoli varietà degli eccellenti mieli prodotti da quest’azienda agricola.

Percorrendo pochi chilometri con la macchina si raggiunge la sede di Mondomelinda, la fabbrica nella quale sono raccolte, selezionate, conservate e confezionate le famose mele Melinda. Il negozio, che ricorda il paese dei balocchi, vende prodotti a base di mela, che vanno dal succo di mela agli snacks, agli attrezzi per tagliare le mele. Su prenotazione è possibile visitare gli stabilimenti, per scoprire come una mela diventa Melinda. Non lontano è collocata la sede di TrentinGrana, dove è possibile acquistare prodotti caseari locali.

Proseguendo si può raggiungere Sanzeno, dove ha sede il museo retico (per info tel 0463-434125 www.visitvaldinon.it), che racconta la storia della Val di Non dalla preistoria fino alle ultime testimonianze alto-medievali.
Partendo dal paese, dopo una breve camminata o seguendo un affascinante itinerario alternativo alla strada asfaltata che scende da Sanzeno inerpicandosi nella roccia, si può raggiunge il santuario di San Romedio, suggestivo eremo del 1200 oggetto di culto e pellegrinaggio di molti fedeli.

L’eremo si erge a picco su uno sperone di roccia a strapiombo su Rio S. Romedio ed è forse uno dei più caratteristici e scenografici d’Europa.
Per gli amanti dell’avventura e delle camminate in mezzo alla natura, la Valle di Non offre molti itinerari, sia per principianti che per esperti, che si differenziano per livello di difficoltà.

Il Parco Naturale Adamello, per esempio, offre la possibilità di fare piacevoli camminate nella natura. Il centro visitatori del parco fornisce interessanti informazioni e curiosità sul lago e l’orso bruno, che ancora oggi abita in questa riserva naturale.
 
Nel 2008 è stato inaugurato il Dolomiti Brenta Bike, percorso ad anello di ben 171 Km (www.dolomitibrentabike.it), mentre nel 2009 il Dolomiti Brenta Trek, con itinerari che permettono dgirovagare tra malghe e rifugi (www.dolomitibrentatrek.it).

Alcuni tra questi sentieri serpeggiano tra i vari canyon, che si sono formati grazie alla particolare conformazione morfologica del terreno e hanno fatto assumere alla val di Non il soprannome di “Valle dei Canyon”.( http://www.visitvaldinon.it/).
 
 
Tra i vari percorsi, particolarmente avvincente ed emozionante è sicuramente la passeggiata che porta al Canyon Rio Sass, aperto solo dal 2001.
Il canyon è accessibile dal centro del paese di Fondo, diviso in due proprio da una profonda gola scavata dal torrente Novella nel corso degli anni. La peculiarità di questo posto è rappresentata dal fatto che le antiche case del paese sono state costruite proprio a strapiombo sulla roccia, quasi non curanti dello strapiombo sottostante.

Il percorso, messo in sicurezza e visitabile con un accompagnatore specializzato e muniti di mantella impermeabile, elmetto protettivo e radio ricevente da cui sentire le spiegazioni, offre incredibili scorci paesaggistici e viste mozzafiato.
 
Giochi di luci e ombre, rocce impervie tra cui si intravedono i resti di un vecchio ponte romano per le aurighe, cascate e spruzzi d’acqua, fossili, muschi e licheni dai colori smeraldi e vermigli contribuiscono a rendere particolarmente emozionante e avvincente questa breve escursione.

Quasi come se fosse stata volutamente dipinta e intagliata da una mano umana, è possibile addirittura scorgere tra le fenditure della roccia un’immagine che ricorda la sacra sindone, espressione della potenza e della grandiosità della natura.
 
Dal 2009 il percorso è stato esteso fino a “bagni di fondo”, ex stabilimento termale che ospitò Sissi e il Principe Franz, ora dismesso. Proseguendo, con una facile camminata si può raggiungere il Lago Smeraldo, per poi tornare al paese (durata prevista circa 2 ore).
 

Questa è solo una breve selezione delle innumerevoli bellezze di quest’area, alle quali si aggiungono la calorosa ospitalità degli abitanti e la bontà dei prodotti tipici del territorio: tutti in gradienti indispensabili per un soggiorno veramente indimenticabile.

by Roberta Masi

Per informazioni:
Azienda per il Turismo Val di Non
Via Roma, 21 - 3813 Fondo –
Tel. 0463-830133 – Fax: 0463 -830161
www.visitvaldinon.it – info@visitvaldinon.it

Informazioni utili su dove alloggiare, prodotti tipici del territorio da provare, negozi  dove poter fare acquisti, indicazioni su cosa fare.


DOVE ALLOGGIARE

La val di Non offre un’ampia scelta di opportunità di alloggi. Gli hotel sono solitamente a conduzione familiare. Gli agriturismi, tutti di qualità, sono immersi tra i meleti, collocati all’interno di dimore storiche o ai piedi delle montagne e garantiscono una vacanza a stretto contatto con l’anima contadina del territorio.

Qui a seguito alcune sistemazioni in grado di soddisfare le esigenze più diverse:

Ristorante FIOR DI MELO
c/o Hotel Casez
Via Roma, 48 - 38010 Casez di Sanzeno (TN)
Tel. 0463 434130 - Fax 0463 434414

E’ un hotel a gestione familiare dotato di centro wellness dall’atmosfera allegra e rilassata. Offre stanze a tema arredate con gusto e originalità. Il ristorante ricorda un’antica stupe e offre cene a base di prodotti tipici del territorio con ingredienti genuini a base di carne e selvaggina. Da non perdere lo speck, i tortelli di patate e la pizza alla mela.E’ a disposizione degli ospiti un’area relax con piscina. Tra i trattamenti del centro wellness vi sono Peeling al Fieno, Bagno di bellezza alla calendula e camomilla, Trattamento viso Depurant e Massaggio Viso Testa Collo.Consigliato a chi desidera abbinare alla visita del territorio momenti di relax.

Agritur Castel Vasio
Tel. 349.4731441

Sorge in una località un po’ isolata, circondata da una natura meravigliosa e incontaminata.
E’ un antico maniero completamente restaurato, di recente apertura. E’ gestito da un bergamasco e dalla moglie che è originaria di quest’area.
Qui è possibile gustare ottime merende di prodotti genuini della locale azienda agricola. Da non perdere soprattutto gli insaccati, ottenuti da maiali che vivono allo stato brado.
La struttura, che conserva l’atmosfera rustica che caratterizzava il castello nell’800, mette a disposizione alcune graziose camere arredate in stile rustico, arredate con stufe in ceramica colorata e pavimenti in legno originali, con vista spettacolare sulla valle.
Ideale per chi ama la pace e la tranquillità, non disdegna l’isolamento e ricerca un soggiorno genuino e a contatto con la natura.

Hotel ristorante “ALPINO”
Piazza Municipio, 23 – 38021 BREZ (TN)

E’ un elegante struttura ricavata da un antico palazzo di fine ‘800, gestita con passione dalla famiglia Segna. L’ambiente è raffinato, caldo e accogliente. Le stanze sono arredate con gusto e sono dotate di tutti i confort. Notevole e degna di nota la scelta della carta dei vini. Punto forte della struttura è l’eccellente ristorante, citato in molte guide. Le pietanze sono rielaborazioni di ricette del territorio e la cucina è attenta all’innovazione e alla genuinità dei prodotti.

PRODOTTI DEL TERRITORIO

L’anima rurale della Val di Non si esprime proponendo ricette semplici fatte di pochi ingredienti segreti e genuini, scelti con grande cura e ricavati direttamente sul territorio, nel rispetto della tradizione locale.

La Val di Non vanta una produzione enogastronomica artigianale di grande pregio, con eccellenti chef che realizzano menù ricchi e di qualità, proponendo anche rivisitazioni in chiave creativa dei piatti tipici del territorio.

Prodotti tipici del territorio:
Mele e prodotti derivati dalla mela (come snack, mousse, sciroppo, strudel e torte di mela, ma anche succhi, confetture e aceti...)
• Prodotti caseari e insaccati, tra cui la mortadella affumicata, presidio slow food, formaggi d’alta montagna e il Monteson
• Miele, torte, frittelle, biscotti e confetture

Piatti tipici da non perdere: durante la vacanza in Val di Non da gustare il più tipico dei piatti della zona: il tortel da patate servito con salumi locali e formaggi, oppure in alternativa "dolce" con la marmellata di ribes rosso. Altre portate tipiche sono gli strangolapreti (gnocchi di pane raffermo e spinaci), i canederli e la polenta con la selvaggina. Dulcis in fundo lo strudel realizzato con le mele della Val di Non e il Brezdel, dolce più tipico della Val di Non solitamente legato ai matrimoni.

Vini tipici autoctoni: Groppello

SUGGERIMENTI SU DOVE E COSA ACQUISTARE
Alcuni prodotti tipici del territori meritevoli di acquisto:

Mieli Thun: produzione di miele. I mieli Thun si distinguono, oltre che per l’eccellente livello qualitativo dei prodotti (assolutamente puri, senza pastorizzazioni né additivi), per la varietà (dal rosmarino, all’erica, al melata d’abete) ottenuta da produzioni in tutt’Italia. Utilizzato da molti chef innovatori, i mieli Thun hanno ottenuto molti premi e riconoscimenti. Prodotto di punta: il miele quintessenza

Per informazioni : Andrea paternoster apicoltore Via Castel Thun, 8 – 38010 Vigo di Ton – Trento – tel. +39-0461-657929 – email: info@mielithun.it

Vasetti a base di erbe di alta montagna Primitivizia: Questi vasetti sono composti con ingredienti molto particolari e rari, che provengono spesso da piante raccolte in alta montagna. Tra le specialità più curiose: Corniole – bacche selvatiche di una pianta cornacea che cresce in montagna, Mugolio – estratto di gemme di pino mugo da abbinare allo Yogurt, Radicchio dell'orso – proveniente dal radicchio dei ghiacci raccolto in alta quota al discioglimento delle nevi, “Aglio della regina”, che contrariamente a quanto si può pensare non è a base di aglio, bensì di santigone, erba aromatica spontanea dei pendii di montagna dal sapore vagamente tartufato. I prodotti sono privi di conservanti e additivi.
Per informazioni: Primitivizia – 38088 Spiazzo - + 39-33-81034192

Prodotti caseari, insaccati e pane
Latteria Sociale Di Castelfondo - Via Dante Alighieri, 30 - 38020 Castelfondo (Tn) - tel. 0463 889134
Trentingrana- Punto vendita in Via della Cooperazione, 4 – 38012 Segno di Taio - tel 0463-468761–info@trentingrana.it- www.trentingrana.it
Panificio Moderno – Eccellente pane artigianale.Via al Ponte, 10 – Isera 38060 – info@panificiomoderno.net
Panificio Fellin - via B. de Menghin, 45 - 38021 Brez - tel. 0463 874114- dove è possibile assaggiare il brezel.
Macelleria Bertagnolli-Via Principale, 41 - Tret di Fondo (Tn). tel. +39 0463 880127

Cantine e aziende agricole che producono vino
Az. Agricola FRANCH ANDREA (distillati di mele e vino groppello) Via G. De Martini - CLOZ tel. 0463-874625
Az. Agricola RIZZI VALERIO - distillati di mele e vino groppello via G.R.Genbrin, 7 - CLOZ tel. 0463-874631
Az. Agricola FELLIN MARCO - vino groppello - Via F.Filzi, 27 - REVO' tel. 0463 - 432674

COSA FARE : ITINERARI CONSIGLIATI

Per gli appassionati di buona cucina esiste la Strada della mela e dei sapori delle Valli di Non e Sole: un itinerario enogastronomico finalizzato a valorizzare i prodotti e le tradizioni del territorio. Un’opportunità per assaggiate le prelibatezze del territorio. (www.stradedelvinodeltrentino.it).
 
  • Itinerari storico culturali nei castelli e nelle pievi della Valle di Non, partendo dal Museo Castello di Thun, Castello d’Altaguardia, Castel Valer e Castel Malgolo.
  • Itinerari le vie del cielo:è un percorso con guida che si concentra sui tre principali luoghi di culto della valle: Santuario di San Romedio, Basilica dei SS. Martiri Anauniesi, Chiesetta di San Bartolomeo a Romeno
  • Itinerari a piedi tra i canyon: E’ possibile scegliere tra diverasi percorsi, tra cui Canyon Rio Sass - durata: 2h fino al lago , 20 minuti fino al Lago smeraldo - facile (per info www.canyonriosass.it), Parco Fluviale Novella - durata: 2,30 h – facile ( per info  www.parcofluvialenovella.it), Cascata di Tret (durata: 1h da Fondo - facile), da Sanzeno a Romedio (durata: 40 minuti sola andata), Sentiero del Mondino (durata: 2 h e 1,30 di ritorno sulla statale - facile), Canyon di Gorzana (durata: 2 h a/r - facile)
  • Itinerari trekking nelle dolomiti del Brenta, giro delle malghe in val di Tovel e nel parco Naturale dell’Adamello: Possibili escursioni:Giro del Monte Peller, Sottogruppo della Campa, Pian della Nana, Malga Tuena e il Brenta settentrionale, Malga Flavona
  • Itinerari trekking nel gruppo delle Maddalene, tra cui Salita a Cima Belmonte, Escursione al Lago Trenta, il giro del Monte Pin.
  • Itinerari Strada della mela e dei sapori delle Valli di Non e Sole: itinerario enogastronomico tra i prodotti e le tradizioni del territorio. Per informazioni: (www.stradedelvinodeltrentino.it)e-mail: info@stradadellamela.it, www.stradadellamela.it. Da includere la visita a Mondomelinda e ad una delle cantine locali.
  • Itinerari di GOLF: Il percorso del Dolomiti Golf Club di Sarnonico è considerato uno dei più belli in tutto l’arco alpino. 
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Gite tra borghi e castelli


Girovagando tra le bellezze della Vallagarina


Itinerario culturale e enogastronomico in Vallagarina con indirizzi utili di cantine dove degustare ottimi vini autoctoni

Custodita all’interno del Trentino Alto Adige la Vallagarina offre molti spunti per trascorrere un interessante week-end culturale e al tempo stesso eno-gastronomico, specialmente durante l'autunno.  Qui di seguito trovate una proposta d'itinerario per un week-end con qualche suggerimento su dove mangiare e dove degustare buoni vini.

Un possibile itinerario parte da Volano, un piccolo paesino nei dintorni di Rovereto, dove si può visitare la Chiesa romanica di San Rocco. Dedicata all'omonimo santo, conosciuto come protettore contro la peste, questo gioiello medioevale è un luogo molto caro agli abitanti della zona,  sia per l’importante ruolo svolto nel passato, che per la bellezza dei suoi affreschi del '400, anche se non più utilizzato per le funzioni religiose.

Addentrandosi nella Vallagarina la visita può proseguire in direzione Castelpietra, un maniero di proprietà privata, un tempo lambito dalle rive dell’Adige, che custodisce splendidi affreschi del ’400, per poi raggiungere Castel Beseno, una spettacolare fortezza che sorge su un colle e sovrasta la valle sottostante.

La costruzione  ufficiale della rocca risale all’anno mille. La struttura centrale è racchiusa in una robusta cinta di mura, chiusa su tre parti dalla roccia, e si apre solo da un lato verso la valle, peculiarità che ha da sempre  contribuito  a rendere questo sito un vero e proprio baluardo difensivo.

Il castello ospitò diverse famiglie nobiliari vicine al principe vescovo, vassallo dell’imperatore d'Austria che dominava la zona. Passò poi nelle mani della famiglia dei Castelbarco fino al ‘500. Attualmente è di proprietà della Regione, che lo ha sottoposto a svariati interventi di restauro, e ospita la ricostruzione di un'importante battaglia che si è consumata ai suoi piedi tra locali e veneziani. E’ aperto alle visite e durante le serate estive è spesso teatro di manifestazioni ed eventi culturali.


Degna di una breve visita è anche la vicina Rovereto,piccola cittadina con circa 30.000 abitanti, rinomata, oltre che per il Museo della Guerra, anche per Depero, celebre pittore futurista . Degna di nota la visita del municipio, del castello e soprattutto del museo della guerra, uno dei più famosi esistenti in Italia.

In città si può cenare all’Osteria del Pettirosso. La trattoria è anche enoteca e rappresenta un frequentato punto di ritrovo degli abitanti della zona. Propone prodotti tipici locali accompagnati da un’ottima carta di vini, tra cui si segnala il Marzemino, vitigno autoctono della zona.  
Assolutamente da non perdere è l’Eremo di San Colombano, una struttura completamente incastonata nella roccia, che parte dopo il ponte, raggiungibile con  un brevissimo e non impegnativo trekking e 121 gradini. Dalla chiesa si può godere di una vista mozzafiato sul paesaggio circostante. Dedicato a San Colombano, questo luogo di preghiera fu costruito intorno alla grotta che ospitò il primo eremita. Nel tempo si susseguirono diversi eremiti, appartenenti prima all’ordine dei colombani, poi a quello dei benedettini. Questi asceti religiosi svolsero un’importantissima funzione di sostegno per le cittadine dei colli limitrofi, ai cui abitanti prestavano aiuto, medicamenti e istruzione. Con il passare degli anni, pertanto, la piccola grotta fu trasformata in una vera e propria chiesa, in cui, ormai da tempo, non vive più nessuno.
Per le degustazioni di vino si segnalano in particolare due aziende vinicole: quella di “Castel Noarda”, fondata nel 1974 da Giulio Zani, e quella di Salizzoni, cantina ricavata nell'antico Palazzo Valentini di epoca settecentesca, i cui  cinque ettari di vigneto si estendono nei comuni di Calliano, Nomi e Isera. L’azienda agricola “Castel Noarna” produce vini basati su diverse varietà di uva: Nosiola, Chardonnay, Sauvignon blanc,Traminer aromatico, Riesling Renano, Merlot, Cabernet.

La cantina è ospitata all’interno del Castelnuovo Lagarino (XI secolo), meglio conosciuto come "Castel Noarna". Il castello fu costruito sui resti di una fortificazione romana e fu tra i protagonisti della storia del Trentino, silenzioso testimone degli eventi che hanno caratterizzato il secondo millennio: dalla dominazione veneziana al Concilio di Trento, ai processi per stregoneria. La degustazione di vini può aver luogo nelle splendide sale del Castello, a lume di candela tra leggende e tradizioni antiche. Ciò che rimane di questi racconti è un vino il cui nome ricorda la strega Mercuria, il cui fantasma sembra ancora aggirarsi tra le mura del castello. Sulla strada che porta al castello è inoltre possibile fare una breve sosta per gustare eccellenti grappe e liquori.

L’azienda Agricola Sallizzone è relativamente recente e il vino prodotto viene ottenuto da vigne di loro stessa proprietà. La produzione di vino ha subito nel corso degli anni una trasformazione che ha portato la famiglia a prediligere sempre più la qualità e ad aprirsi a rielaborazioni. Nella Casa del Vino è’ possibile associare alla degustazione del vino i prodotti tipici della terra Lagarina, tra cui formaggi del Monte Baldo e del Vezzena, insaccati e olio. Chardonnay, Lagrein, Marzemino, Merlot, Moscato giallo, Müller Thurgau, Pinot Grigio, Schiava gentile e grossa, Sauvignon bianco, Cabernet, Traminer e Teroldego sono i nomi dei prestigiosi vitigni che danno vita ai migliori vini trentini prodotti e proposti dai soci della Casa del Vino. Presentano un ottimo rapporto qualità prezzo. Tra i vini di punta degno di nota quello con l’etichetta “Palazzo Valentini”.
by Roberta Masi


Per informazioni:


Ufficio Informazioni APT Vallagarina e Rovereto Corso Rosmini, 6 38068 Rovereto. Tel. 0464/430363.e-mail:info@visitrovereto.it; www.visitrovereto.it
 
 
TRATTORIA DEL PETTIROSSO: Corso Bettini, 24; 38068 Rovereto (TN)0464 422463 – Per prenotazioni:email: paolo@osteriadelpettirosso.it; tel.+39-0464-422463.  

Azienda Agricola Castel Noarna- Via Castelnuovo 19- 38060 Noarna di Nogaredo (TN). Tel. +39.0464.413295 Fax. +39.0464.439644 - info@castelnoarna.com - www.castelnoarna.com

Azienda Agricola Salizzoni di Salizzoni Valter -Via Valentini, 31 - 38060 Calliano (Tn) -Telefono 0464 834087 Fax 0464 834087 - salizzoni@virgilio.it - www.salizzoni.info.it

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A spasso con la storia nel Granducato di Parma e Piacenza

Fuga d’autunno alle porte di Milano: proposta d’itinerario per un week end nelle zone dell’ex Granducato di Parma e di Piacenza tra castelli, manifestazioni culturali, natura e delizie enogastronomiche.

Forse non tutti sanno che a poca distanza di Milano sorgono numerosi borghi e castelli medievali, che conservano ancora inalterato tutto il fascino e lo splendore del loro glorioso passato.

Questi luoghi offrono l’opportunità di trascorrere piacevoli week-end in splendidi contesti paesaggistici alla riscoperta delle testimonianze del Medioevo e delle signorie del Rinascimento.

Un possibile breve itinerario di questo tipo, particolarmente adatto per una fuga d’autunno, si snoda nell’entroterra piacentino, tra i luoghi che un tempo appartenevano al Ducato di Parma e di Piacenza.

Molte rocche e castelli antichi hanno aperto le porte alla ricettività turistica, sono stati trasformati in alberghi e ristoranti e sono sede durante tutto l’anno di un fitto calendario di eventi.

Quasi sempre le manifestazioni sono accompagnate da intrattenimenti, talvolta con persone vestite con costumi d’epoca, che raccontano storie di gesta antiche su nobili dame e cavalieri.

Di solito non mancano i momenti conviviali, durante i quali è possibile gustare le delizie culinarie tipiche locali.

Punto di partenza di un possibile tour è l’Abbazia di Chiaravalle Della Colomba, situata a pochi chilometri da Fidenza. Il periodo migliore per visitare questa chiesa cistercense, fondata intorno al 1135 è durante la festa del Corpus Domini. In questi giorni è possibile ammirare la cosiddetta “infiorata”, cioè lo splendido tappeto di fiori allestito dai monaci per perpetuare un’antica tradizione e per conferire solennità a questa festività. Particolarmente pregevole è inoltre lo splendido chiostro del 300, le cui colonne sono ornate da capitelli, tra i quali spicca quello «delle colombe», simbolo del nutrimento spirituale delle anime. All’interno della chiesa, tra i vari affreschi romanici, spicca quello che raffigura la Madonna mentre allatta Gesù, auspicio di fertilità.

Si prosegue quindi per Vigoleno, uno dei borghi più belli e meglio conservati d’Italia, che si erge su di una collina che domina la valle sottostante. Il borgo, il castello e il Mastio sono un tutt’uno. E’ sufficiente camminare per i suoi vicoli, visitare la suggestiva chiesa romanica di San Giorgio e lasciar vagare lo sguardo verso l’orizzonte dall’alto del camminamento della ronda, per sentirsi immediatamente trasportati indietro nel tempo.
La storia del castello è legata al casato degli Scotti, che ne tennero la proprietà fino agli inizi del XX secolo. Nell’800, grazie alla Contessa Maria Ruspali Gramon, divenne un prestigioso luogo d’incontro di scrittori, attori ed eminenti personaggi del periodo.
Dopo lunghi ed elaborati lavori di ristrutturazione, sono state restaurate le parti interne, recuperati i preziosi arredi ed il castello è stato trasformato in un raffinato e romantico albergo a quattro stelle. Assolutamente da non perdere è la visita degli interni, riservata agli ospiti, durante la quale è possibile vedere il teatrino delle marionette, il più piccolo esistente al mondo, un’autentica bomboniera unica nel suo genere.

Non lontano da Vigoleno, sorge Castello Arcuato, rocca viscontea considerata un altro pregevole gioiello del Medioevo in perfetto stato di conservazione. La rocca, fondata nel 1300 dai Visconti è stata posseduta da diverse famiglie nobiliari, quali Scotti e Sforza, per poi essere inglobata nel Ducato di Parma e Piacenza.
Tra i vari musei del paese particolarmente curioso è il Museo geologico G. Cortese, che custodisce i resti di alcuni cetacei e altri fossili di animali marini, alcuni dei quali rinvenuti nei fiumi limitrofi, che testimoniano che molti secoli fa quest’area era sommersa dal mare.

Ultima tappa della giornata è il Castello di Gropparello, con il suo splendido parco delle fate dedicato ai bambini. Qui potete visitare l’omonima fortezza che risale al VII secolo costruita sulla roccia e trascorrere una serata fuori dal comune.
Spesso, infatti, nella Taverna Medioevale annessa al Castello sono organizzate serate a tema, come “Il banchetto dei nobili”, “Cena per uomini e donne da marito” e “Cena con delitto”, che prevedono la vestizione in abiti d’epoca, l’animazione di un gruppo di attori e la cena a base di ricette antiche, rivisitate in chiave moderna.

E’ possibile pernottare nella vicina Torre del Borgo, antica dimora patronale del ‘400 trasformata in residenza d’epoca o in uno dei più economici agriturismi dei dintorni.

Consiglio di dedicare il giorno successivo allo spettacolare Castello di Rivalta, che si erge a picco sul fiume. Questa sontuosa residenza signorile, già nominata nei documenti dell’anno 1000, è ancora di proprietà dei Conti Zanardi Landi, che continuano a risiedere tra le sue mura. Sono visitabili il salone d'onore, la sala da pranzo, la cucina, le cantine, le prigioni, le camere da letto, la torre, la sala delle armi, la galleria, la sala del biliardo, il museo del costume militare. Tra gli ospiti del Castello sono annoverati diversi componenti della famiglia reale inglese, tra cui la Regina Margherita.

Dopo una sosta culinaria nell’enoteca del borgo, dove è possibile assaggiare prodotti tipici e degustare vini locali,suggerisco di terminare questo week-end con Graziano Visconti, città d’arte riconosciuta come una delle principali attrazioni turistiche del piacentino.

Il borgo e l’annesso parco, costruito nel 1900 per volere di Giuseppe Visconti di Modrone, conservano in verità ben poco di di medioevale. Tuttavia, proprio per questo motivo, la visita del borgo, con sosta nei caratteristici negozietti per turisti che fanno da cornice al Castello, rappresenta un’ottima meta per facilitare il ritorno alla realtà dei giorni nostri.

Un modo per continuare ad assaporare, anche se ancora per qualche attimo, il gusto del passato e di un giro a spasso con la storia, prima di imboccare la strada per tornare a casa.

by Roberta Masi

Per informazioni:

ASSOCIAZIONE CASTELLI DEL DUCATO DI PARMA E PIACENZA - P.za Matteotti 1 - 43012 Fontanellato (PR); tel 0521.829055 - 0521.823221 - fax 0521.823246 info@castellidelducato. Sito web: http://www.castellidelducato.it/

ABBAZIA DI CHIARAVALLE DELLA COLOMBA-fraz. Chiaravalle della Colomba –29010 Alseno (Piacenza).TELEFONO:0523.940132;FAX:0523.940132;Sito web: http:// http://www.comune.alseno.pc.it/.

CASTELLO DI VIGOLENO- Castello di Vigoleno – Vigoleno di Vernasca – tel.0523- 895390 – fax 0523- 897034. Sito web: http://www.castellodivigoleno.it//
CASTELLO ARQUATO: IAT Castell’Arquato; Tel./fax 0523.803091;Cell.335.7707829



CASTELLO DI GROPPARELLO - Via Roma, 84 - 29025 Gropparello (Piacenza). Tel. +39 0523.855814. FAX: 0523.855818. Email: info@castellodigropparello.it . Sito web: http:// http://www.castellodigropparello.it/

RESIDENZA TORRE DEL BORGO - Via Gavazzini, 11 - 29025 - Sariano di Gropparello (PC) ITALY. Tel. +39 0523 246503 - Mobile +39 335 7073763 - Fax +39 0523 246451 – email : residenzadepoca@torredelborgo.it.Web site: http://www.torredelborgo.it

CASTELLO DI RIVALTA- Rivalta di Gazzola - 29010 Rivalta (Piacenza)-TELEFONO:0523.978104; 339.2987892;FAX:0523.978300;EMAIL:info@castellodirivalta.it;Sitoweb:www.castellodirivalta.it;www.castellodirivalta.blog.kataweb.it 

GRAZIANO VISCONTI - Via del Castello, 2 - 29020 Grazzano Visconti (Piacenza).TELEFONO: 0523.870997;FAX: 0523.870997;EMAIL:iat@grazzano.it-info@castellodigrazzanovisconti.it; Sito web: http://www.castellodigrazzanovisconti.it

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A caccia di tartufi bianchi a Sant'Agata Feltria in Romagna

Una valida alternativa ad Alba per gli appassionati di tartufo bianco, per trascorrere un week-end tra i piaceri della gola e quelli dell'intelletto, a prezzi assolutamente ragionevoli

A pochi passi da Rimini si estende un territorio ricco di feudi, borghi medievali, rocche e castelli, talvolta circondati da un alone di mistero, che conservano ancora le tracce del loro splendido passato. Luoghi che rimangono fedeli anche ad antiche tradizioni, che sembrano perpetuarsi durante le varie sagre popolari dislocate sul territorio.

Una possibile occasione per abbinare tradizione, storia e enogastronomia, può essere costituita per esempio dalla “ Fiera del tartufo bianco pregiato e dei prodotti agro silvo pastorali".

Questa manifestazione si celebra ogni anno durante tutti i fine settimana di ottobre a Sant’Agata Feltria, un piccolo paesino situato nelle comunità montane tra Marche e Romagna, cioè in quelle terre che un tempo erano di proprietà del al nobile casato dei Montefeltro.

Circondata dai dolci pendii degli appennini, coperti di boschi di castagne, Sant’agata offre, infatti, un terreno ed un clima ideale per la crescita dei tartufi, sia neri che soprattutto bianchi. Per tale motivo quest’evento, noto per lo più solo agli esperti, che la considerano una delle fiere più importanti e visitate del settore in Italia, compete tranquillamente con quella che si tiene nella più reclamizzata Alba.

Durante questi sabati e domeniche d’ottobre il paese si riempie di bancherelle e di vitalità. Per l’occasione il pregiato tartufo viene esposto nel centro storico, venduto, valutato, degustato in tutti i modi.

Molti ristoranti della zona propongono menù di degustazione per tutto il periodo interessato.

Persino nella Taverna, allestita nel centro della piazza, è possibile assaggiare durante il giorno, a costi molto contenuti ( prezzo fisso di 6,00 euro a portata) sia le principali specialità locali, tipo lasagne al ragout o salsiccia alla griglia, che piatti a base di tartufo bianco, come il piccione ripieno di carne e tartufo o gli immancabili tagliolini.

Il tutto accompagnato da un bicchiere di buon sangiovese. Oltre a questa prelibatezza, nei vari stand della fiera, sono venduti altri prodotti della pastorizia e dell’agricoltura, quali funghi, miele e formaggi, tra cui il Formaggio di Fossa e il formaggio ubriaco, lasciato invecchiare avvolto da foglie di vite.

Contribuiscono ad animare l’ambiente le bancarelle di antiquariato e artigianato e le varie iniziative collaterali, quali degustazioni di vini locali, soprattutto albana e sangiovese.

Ma le sorprese celate da questo borgo per lo più sconosciuto al grande turismo, le cui origini risalgono addirittura al periodo pre-romano, vanno ben oltre ai piaceri della gola. Anzi la fiera del tartufo può costituire un ottimo pretesto per approfondire le proprie conoscenze culturali e intraprendere un breve viaggio dentro storia.

A Sant’Agata, infatti, il tempo sembra veramente essersi fermato: il limitato sviluppo edilizio, le strade fatte ancora di ciotoli, il panorama mozzafiato delle colline circostanti, i vicoli stretti, il caratteristico Vicolo del Bacio e l’imponente Rocca del X secolo, che si erge sul picco di un colle come silente custode della vallata sottostante, contribuiscono a ricreare l’atmosfera intima e raccolta dei borghi medievali del periodo delle signorie dei Montefeltro.

Tutto sembra rievocare le antiche gesta gloriose, amori e intrighi di nobili signori e dame, a partire proprio dalla rocca fortificata in ottimo stato di conservazione, che attualmente ospita un museo permanente sul Medioevo.

Ma non è tutto: basta fare quattro passi in paese per rendersi conto che molte e piacevolmente inaspettate sono le sorprese che vi attendono.

Affacciato sulla piazza principale, si erge, per esempio, un bel edificio color rosa antico, adornato da un piccolo balcone in ferro battuto in stile liberty. Si tratta del Teatro Angelo Mariani del 1605, il teatro più vecchio delle Marche ed uno dei pochi costruiti interamente in legno ancora esistenti, un’autentica bomboniera la cui visita degli interni è sicuramente da non perdere.

Il piccolo teatro, visitabile per la somma rappresentativa di 1 euro, è stato di recente portato al suo antico splendore dopo ingenti lavori di restauro ed è ricco di testimonianza d’arte e di storia. Qui vi diresse il celeberrimo direttore d’orchestra Angelo Mariani, a cui si ispira il nome della struttura. Fu inoltre scelto da Gasman per il suo recital La Divina Commedia e qui suonò l’Orchestra del Teatro la Scala in un opera di Verdi. Attualmente è ancora palcoscenico di manifestazioni teatrali e musicali.

Interessante è anche il percorso delle Fontane, che si snoda all’interno del paese. La luna del pozzo, il luogo della memoria e la fontana della lumaca. sono sculture moderne di arte e design, ideate da Tonino Guerra, che tuttavia sembrano adattarsi perfettamente in questo contesto, come pezzi di un mosaico senza tempo in eterno divenire.

Sant’Agata è solo una delle tante meraviglie della zona e può essere il punto di partenza per itinerari culturali e naturalistici di notevole interesse. Nelle strette vicinanze di Sant’agata è possibile visitare il Museo della Miniera di Perticara, dove un tempo veniva estratto lo zolfo.

Non lontano si può fare una sosta nel Borgo e nella torre di Petrella Guidi, gioiello medioevale con annesso il castello Scavolo.
Poi, muovendosi verso nord, a circa una trentina di kilometri, è situata Pennabilli, degna di nota sia per il borgo con l’annesso castello che per le chiese che per il parco , in cui ci si può fermare a riflettere percorrendo“il percorso dell’anima” realizzato con le opere di Tonino Guerra.

D’obbligo nei dintorni è la visita di San Leo, la spettacolare fortezza considerata un tempo inespugnabile, che ha ospitato tra le mura della sua prigione Cagliostro, noto e discusso personaggio del ‘700,  e ne custodisce ancora oggi il segreto della sua morte.