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GÖTTERDÄMMERUNG ovvero Il crepuscolo degli dei

 

Götterdämmerung di Richard Wagner Direttore: Karl-Heinz Steffens (18, 22, 26 maggio), Daniel Barenboim (30 maggio, 3, 7 giugno)   Regia e scene: Guy Cassiers  Collaboratore del regista: Luc De Wit  Assistente regista: Adrienne Altenhaus  Scene e luci: Enrico Bagnoli  Costumi: Tim Van Steenbergen  Video: Arjen Klerkx e Kurt D'Haeseleer  Coreografia: Sidi Larbi Cherkaoui  Drammaturghi: Michael P. Steinberg e Erwin Jans

Il Teatro alla Scala di Milano celebra i duecento anni dalla nascita di Richard Wagner con una serie di opere a lui dedicate, tra cui GÖTTERDÄMMERUNG, andato in scena sabato 18 maggio.

Il crepuscolo degli dei è il quarto e ultimo dei drammi musicali che costituiscono la colossale tetralogia che si ispira alla mitologia nordica L'anello del Nibelungo scritta da Richard Wagner. E’ stato presentato per la prima volta il 17 agosto 1876 a Bayreuth e si compone di un prologo (che riassume gli accadimenti narrati nelle due opere precedenti) e tre atti, costruzione che rispecchia la struttura dell’intera opera.

Quest’ultima parte si differenzia da quelle precedenti in quanto decisamente più movimentata ed entusiasmante. Diversi leit motive si intrecciano in un crescendo di pathos e drammaticità. L’opera, eseguita in modo pulito ed impeccabile anche nei suoi passaggi più impegnativi, s’impone come un fiume ininterrotto 
di note che costringono all’ascolto, quasi impedendo di accorgersi del passare del tempo.

Götterdämmerung di Richard Wagner Direttore: Karl-Heinz Steffens (18, 22, 26 maggio), Daniel Barenboim (30 maggio, 3, 7 giugno)   Regia e scene: Guy Cassiers  Collaboratore del regista: Luc De Wit  Assistente regista: Adrienne Altenhaus  Scene e luci: Enrico Bagnoli  Costumi: Tim Van Steenbergen  Video: Arjen Klerkx e Kurt D'Haeseleer  Coreografia: Sidi Larbi Cherkaoui  Drammaturghi: Michael P. Steinberg e Erwin JansReminiscenze, aspettative, sospensioni, inganni e violente risoluzioni portano in scena tutta la teatralità che l’opera d’arte, secondo le intenzioni di Wagner, doveva avere. L’anello torna finalmente alle figlie del Reno, dopo aver mietuto le sue vittime e consumato la sua maledizione. Il destino degli dei si compie e le fiamme distruggono il Valhalla: giunge per loro il momento dell’inesorabile crepuscolo.

L’opera, nonostante la storia impegnativa, scorre via veloce e si colora di giallo nel secondo atto, quando Brunilde scopre l’inganno di Sigfrido.

L’opera è diretta nelle rappresentazioni del 18, 22 e 26 maggio da Karl-Heinz Steffens, mentre il 30 maggio, il 3 e il 7 giugno il testimone passa a DANIEL BARENBOIM.

Per dare la possibilità di assistere ad un pubblico più vasto, Lunedì 3 giugno l’opera sarà trasmessa in diretta stereofonica da RAI RADIO TRE.

 

Götterdämmerung di Richard Wagner Direttore: Karl-Heinz Steffens (18, 22, 26 maggio), Daniel Barenboim (30 maggio, 3, 7 giugno)   Regia e scene: Guy Cassiers  Collaboratore del regista: Luc De Wit  Assistente regista: Adrienne Altenhaus  Scene e luci: Enrico Bagnoli  Costumi: Tim Van Steenbergen  Video: Arjen Klerkx e Kurt D'Haeseleer  Coreografia: Sidi Larbi Cherkaoui  Drammaturghi: Michael P. Steinberg e Erwin Jans   Götterdämmerung di Richard Wagner Direttore: Karl-Heinz Steffens (18, 22, 26 maggio), Daniel Barenboim (30 maggio, 3, 7 giugno)   Regia e scene: Guy Cassiers  Collaboratore del regista: Luc De Wit  Assistente regista: Adrienne Altenhaus  Scene e luci: Enrico Bagnoli  Costumi: Tim Van Steenbergen  Video: Arjen Klerkx e Kurt D'Haeseleer  Coreografia: Sidi Larbi Cherkaoui  Drammaturghi: Michael P. Steinberg e Erwin Jans

Trama dell’opera

Götterdämmerung di Richard Wagner Direttore: Karl-Heinz Steffens (18, 22, 26 maggio), Daniel Barenboim (30 maggio, 3, 7 giugno)   Regia e scene: Guy Cassiers  Collaboratore del regista: Luc De Wit  Assistente regista: Adrienne Altenhaus  Scene e luci: Enrico Bagnoli  Costumi: Tim Van Steenbergen  Video: Arjen Klerkx e Kurt D'Haeseleer  Coreografia: Sidi Larbi Cherkaoui  Drammaturghi: Michael P. Steinberg e Erwin JansUna musica primordiale introduce le tre Norne, le filatrici nordiche del destino, che emergono dalle tenebre notturne e cantano del passato, del presente e del futuro. Raccontano di quando Wotan darà fuoco al Valhalla per dare il segnale dell'inizio della fine degli dei. Il destino degli dei è segnato: le fiamme distruggeranno la reggia
dove risiedono. Eppure c’è un trauma ancora peggiore: il furto dell’oro e la brama di potere che ne consegue. All'improvviso, il filo si spezza, mentre risuona – terrificante – il motivo della maledizione dell’anello: le Norne perdono la loro capacità di leggere il futuro e scompaiono.

All'alba, Sigfrido e Brunilde escono dalla loro caverna. Sigfrido dona a Brunilde l’anello che ha preso da Feifer, come pegno del suo amore e si allontana. Sigfrido, che cade vittima di un incantesimo, s’innamora di Gunther, sorella  del signore dei Ghibicunghi, e assumendo le spoglie del re riesce a catturare e a prendere l’anello a Brunilde, destinata a sposare Gunther.

Sigfrido riprende le sue sembianze e Brunilde si accorge del tradimento e, per vendicarsi, rivela a Gunther e Hagen, suo fratello, il segreto per sconfiggerlo.

Sigfrido partecipa alla battuta di caccia nella quale sarà vittima dell’agguato. Nei boschi sulle rive del fiume, le Figlie del Reno piangono la perdita dell'oro. Sigfrido, allontanandosi dai compagni di caccia, si avvicina alla riva. Le ninfe lo implorano di restituire loro l'anello, sfuggendo così alla sua maledizione, ma Sigfrido le ignora e loro gli predicono la sua morte, che avverrà per mano di Hagen, che ucciderà anche il fratello Gunther per prendere l’anello. Hagen non riesce tuttavia ad entrare in possesso dell’anello e finirà annegato nel Reno.

Brunilde ordina una grande pira funebre, per purificare Sigfrido dalla maledizione e rende l’anello alle figlie del Reno, che si allontanano a nuoto, portando via l'anello trionfanti. Mentre le fiamme crescono di intensità, si intravede nel cielo il Valhalla popolato dagli dei, anch'esso preda di un incendio che lo distrugge. L’ora del crepuscolo degli dei è giunta. Si conclude così la saga “L’anello del Nibelungo”.

Roberta Masi

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